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Incendiata auto di un assessore e segretario Pd di Cortale

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CORTALE (CATANZARO) – L’autovettura di un assessore comunale di Cortale, centro in provincia di Catanzaro, è stata parzialmente distrutta la notte scorsa da un incendio doloso. I malviventi hanno preso di mira Danilo Scollato, assessore comunale e segretario del locale circolo del Partito democratico.

La macchina era parcheggiata nei pressi dell’abitazione dell’amministratore, con le fiamme che si sono sviluppate da una ruota, ma sono state domate subito da alcune persone, riducendo i danni.

Le indagini sono portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Girifalco, mentre l’Amministrazione comunale ha espresso “solidarietà all’assessore Scollato”, evidenziando che “gli atti intimidatori ai danni di amministratori non hanno condizionato e non condizioneranno la linea politica e il modo di amministrare”.

ARTURO BOVA

Il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova, esprime solidarietà all’assessore comunale di Cortale (Cz), Danilo Scollato per l’incendio della sua autovettura.

“Ancora un atto intimidatorio ai danni di un amministratore locale. Ancora una volta, il vile gesto si è consumato a Cortale, un centro che negli ultimi anni, fin troppe volte, è stato sotto i riflettori per fatti analoghi. L’incendio dell’auto dell’assessore Danilo Scollato, per fortuna fermato prima che potesse arrecare danni seri a cose e persone, è solo l’ultimo evento di una serie di preoccupanti segnali che denotano l’attenzione, ormai alta, di interessi criminali sul comune dell’entroterra catanzarese”.

“Nell’esprimere quindi solidarietà a Scollato, voglio anche ribadire – perché ci sono passato personalmente e so quanto possa essere facile sentirsi isolati in momenti del genere – la mia vicinanza anche a tutti gli altri amministratori di Cortale che negli anni sono stati vittime di attacchi, come i consiglieri comunali Raffaele Cantafio e Francesco Feroleto, l’assessore Simona Papaleo e, ovviamente, il sindaco Francesco Scalfaro. Tutti loro sappiano, ancora una volta, che in questa lotta per l’affermazione della legalità trovano in me un alleato: è necessario fare quadrato tra le istituzioni per poter mettere in pratica azioni concrete in grado di arginare il malaffare e la criminalità. Cortale non è, purtroppo, un caso isolato. Sono decine e decine i piccoli Comuni in Calabria – dice ancora il presidente Bova –  i cui amministratori si trovano stretti nella morsa delle attenzioni criminali. Per consentire loro di non essere più assoggettati al giogo delle mafie locali, è necessario che ci siano strumenti normativi chiari a cui fare riferimento. Strumenti la cui applicazione sia lo schermo di protezione proprio per quegli amministratori il cui potere discrezionale in alcune scelte è fonte di esposizione al ricatto mafioso”.

“Abbiamo perciò ideato e costruito la normativa per la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata in funzione di questa logica, perché sia in grado di offrire riparo normativo agli amministratori più esposti alle attenzioni della ‘ndrangheta. Mentre l’iter di approvazione della normativa procede, però, è anche importante dare segnali concreti e immediati a questi amministratori, mi auguro quindi che si possa già da oggi costruire assieme un percorso di sostegno e vicinanza a tutti loro”.

“Tra una settimana, il 21 marzo prossimo – prosegue Arturo Bova – Locri e la Calabria saranno teatro della manifestazione promossa da Avviso Pubblico e Libera per la celebrazione della “XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. La Regione, grazie al protocollo firmato dal Vicepresidente Antonio Viscomi, ha inteso sposare in pieno il progetto e sono quindi sicuro che quella sarà la prima occasione utile per affrontare pubblicamente e con la determinazione necessaria il tema delle intimidazioni agli amministratori locali. Mi auguro allora che tutti gli amministratori dei Comuni calabresi, non solo quelli vessati dalle mafie, siano presenti per stringersi gli uni agli altri. Fare fronte comune e compatto, sarà la base su cui costruire un’opposizione forte alla criminalità”.

“Sono già a lavoro – conclude il presidente della Commissione regionale antidrangheta – perché si possa portare anche a Cortale un momento di pubblico confronto sulla criminalità e sulla sua pervicace presenza in Calabria. Da questa esperienza, ne sono più che convinto, nasceranno importanti provvedimenti contro la ‘ndrangheta”.