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Inchiesta “Ducale”, chiuse le indagini per 24 persone, coinvolti anche il consigliere regionale Neri (FdI) e il consigliere comunale Sera (Pd)

Nell’indagine della Dda guidata dal Procuratore Giuseppe Lombardo contro la cosca Araniti di Sambatello, sono coinvolti il presunto boss Domenico Araniti, suo genero Daniel Barillà e diversi politici. Resta fuori dall0indagine il sindaco metropolitano Falcomatà
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Chiuse le indagini dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, denominata “Ducale”, ovvero l’operazione contro la cosca Araniti di Sambatello, che avrebbe avuto un ruolo attivo alle elezioni regionali del 2020 e del 2021 e alle elezioni amministrative del settembre 2020.

L’operazione scattata nel giugno del 2024 con delle accuse pesanti come associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ma anche reati elettorali, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e che hanno portato all’esecuzione di 14 misure cautelari. Un’operazione che aveva inferto un duro colpo alla cosca di ndrangheta Araniti, egemone nel territorio di Sambatello.

Gli indagati sono in tutto 24 che i Procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e il Pm Salvatore Rossello hanno notificato l’avviso di conclusione indagini. Tra questi figurano il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale Giuseppe Neri e il consigliere comunale Giuseppe Sera del Partito Democratico. L’accusa della Procura è di scambio elettorale politico-mafioso: per Neri e Sera era stato chiesto l’arresto, poi rigettato dal gip e dal Tribunale del Riesame.

Mentre per quanto riguarda il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, coinvolto anch’esso all’epoca, non è arrivata nessuna notifica di chiusura delle indagini e quindi ne resta fuori dall’inchiesta.

Mentre con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, gli indagati principali sono il presunto boss Domenico Araniti e suo genero Daniel Barillà, ritenuto dagli inquirenti il tramite tra la cosca e la politica. Tra gli indagati compaiono nuovi nomi rispetto all’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Ros lo scorso luglio. L’avviso di conclusione indagini riguarda anche l’ex consigliere comunale di Reggio Calabria Michele Marcianò, oggi componente del comitato provinciale della Lega, e Domenico Rugolino, ritenuto esponente della cosca omonima di Catona. Entrambi sono accusati di estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravato per agevolare gli interessi economici della ‘ndrangheta. Secondo la Dda, in passato Marcianò e Rugolino erano soci occulti dell’impresa “Lido dello Stretto” di Catona.

(GiLar)