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La lanterna di Diogene

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Malvagità e Paura. “La vera felicità è impossibile senza la solitudine. Probabilmente l’angelo caduto tradì Dio perché desiderava la solitudine, che gli angeli non conoscono”

La lanterna di Diogene

Malvagità e Paura. “La vera felicità è impossibile senza la solitudine. Probabilmente l’angelo caduto tradì Dio perché desiderava la solitudine, che gli angeli non conoscono”

 

 

La freddezza della malvagità si nasconde dentro un grande processo umano della cattiveria delle parole, nei gesti e nelle azioni. Cos’è l’uomo? Si chiedeva Mark Twain nella sua distinzione tra il bene ed il male dicendo che esso sapendo di distinguerli «dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie dimostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle».

Fare in poche battute un discorso sulla cattiveria è impresa molto ardua e molto spigolosa, tanto da poter risultare superficiale rispetto al contesto su cui esso si basa. Ciò vale su ogni cosa della vita che proviene dalle esperienze personali maturate in virtù anche all’ambiente in cui si vive. E scaturisce un sentimento in cui vorresti mandare alla malora, ma poi ti ravvedi perché prevale il sentimento forte che hai per la comunità in cui vivi e dimori.

Tra la peggiore specie delle persone malvagie ci sono quelle che fanno illazioni, congetture perchè presi da interessi di parte e che tendono a far annebbiare la vista e la verità per il livore che portano dentro. Persone nemmeno degne di uno sguardo che come unica arma utilizzata è la minaccia, la strategia della paura e dell’accusa gratuita dirette e/o indirette anche nei confronti di chi ti sta intorno.

La malvagità umana è anche figlia della cultura della sottospecie troglodita dell’essere stesso che incoronato da condizioni favorevoli ma provvisorie, diviene un “sultano” che tra le acclamazioni dei loro “accoliti” diventa forte, ma poi nella debolezza della sua malvagità si ritrova ad essere solo in mezzo ad un deserto di indifferenza. Da lì che parte la paura e la ricerca di una protezione che quasi spesso delle volte tale è data dai propri simili, forme di cancrena sociale che il loro debellare darebbe una bonifica sociale per lo sviluppo dell’ambiente e del buon vivere in un contesto democratico.

In un capitolo del Candido di Voltaire, il protagonista (Candido) con il suo compagno Cacambò incontrano in una colonia olandese un negro privo di una mano e di una gamba, mutilato dallo sfruttamento da proprietari bianchi di piantagione. “A questo prezzo mangiate zucchero in Europa”, esclama lo schiavo denunciando i costi del lusso europeo. Poco dopo, un mercante olandese deruba Candido, il quale si convince che se tutto va bene è solo ad Eldorado e non nel resto della terra. Candido disperato per la malvagità umana, cerca come compagno di viaggio il più infelice uomo della regione, un pessimista che condivide con lui le malvagità umane.

Morale di tutto questo è che nella vita c’è sempre qualcosa di malvagio che prevale ovunque ognuno di noi si trovi anche nelle sue più remote intimità perché l’invadenza che lede la tua persona è sempre all’agguato ed è figlia di un contesto sociale amorale e sottoculturale con la tendenza a ragionare in termini quasi delinquenziali di rivalsa e di perseveranza nella vendetta personale. Ed è un “gioco” che non tutti (me compreso) sanno giocare, e quindi l’unico modo per sottrarsi è fuggire (e/o mettersi da parte per un po’).

Dato che la paura non ha mai portato nessuno alla vetta si preferisce a volte di vivere la condizione quotidiana con umiltà e rassegnazione così almeno fanno le persone culturalmente oneste, che vivaddio sono la stragrande maggioranza e quelle che fanno il numero in una società civilmente matura.

PS. Questa rubrica (forse) si prenderà un periodo di riflessione, in quanto è venuto meno lo spirito sereno dell’ambiente (e/o Comunità) in cui viviamo, facendo prevalere nell’anima del sottoscritto un sentimento di paura e mai avvertito fino ad ora. Lascio a chi di competenza, e mi auguro che lo facciano: partiti politici, forze sociali ed altri a svelenire questo clima pesante fatto da un’aria putrida intrisa di cattiverie, invidie e malvagità e che presto si possa respirare un’aria nuova, fresca e pulita. Montesquieu disse che «Nessuno è malvagio gratuitamente. Bisogna che vi sia spinto da una ragione, e questa ragione è sempre una ragione d’interesse».

lalanternadidiogene@approdonews.it