CATANZARO – La Regione ha “ammonito” Carlo Tansi, responsabile della Protezione Civile calabrese, e firmato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. È una sorta di “cartellino giallo” che se ripetuto potrebbe portare al licenziamento del dirigente. Tansi, qualche tempo fa, sul suo profilo Facebook, aveva utilizzato l’espressione “anime nere” riferendola ad alcune situazioni verificatesi nell’organigramma dell’ente da lui diretto. La frase, anche se riportata in modo generico, vale a dire, senza essere riferita esplicitamente ad un nome o a dei nomi di funzionari Protciv, aveva generato polemiche e reazioni dai media. Ciò in Regione non è stato digerito e dalla Cittadella è partito il provvedimento disciplinare. Pertanto Tansi, non è più ben visto in determinati uffici, anche tenendo conto del fatto che diversi suoi funzionari si sono dimessi rendendo difficile una riorganizzazione interna in tempi rapidi. A novembre scadrà il mandato triennale di Tansi e la giunta reginale dovrà decidere se rinnovare l’incarico al geologo cosentino o no.
PAOLO PARENTELA
«È assurdo che la Regione Calabria abbia ammonito il capo della Protezione civile,
Carlo Tansi, per aver bollato come “anime nere” figure interne negative, nello
specifico mai nominate». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela,
che aggiunge: «È la riprova che l’amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio
usa due pesi e due misure e fa soltanto retorica su legalità e moralità. Chi, come
Tansi, lavora, denuncia, migliora le strutture pubbliche e vigila sull’operato degli
uffici viene sanzionato, mentre chi sfora o non presenta i bilanci viene premiato.
È il caso, rispettivamente, del capo della Protezione civile calabrese, cui sono
solidale, e dei direttori generali delle aziende sanitarie che hanno prodotto milioni
di passivo ma incassato un lauto bonus di risultato». «Oliverio – prosegue il
deputato – continui pure a fare lo gnorri a oltranza, resti in silenzio e finché
dura si goda l’imponente vista dall’ultimo piano della Cittadella. Dopo potrà cullarsi
con i vitalizi da deputato e consigliere regionale, integrati dalla pensione quale
collaboratore di segreteria scolastica, che a regola ha visto molto poco, dati i
suoi bei lustri a palazzo». «Intanto il governatore – conclude Parentela –
lasci ancora nel caos la burocrazia regionale, consenta pure la copertura con omissis
di delibere d’incarico, ignori a vita che all’Asp di Vibo Valentia i concorsi per
dirigenti sono, volendo essere eufemistici, una barzelletta e prepari bene il dopo
Tansi, cui a breve scadrà il mandato, magari facendosi consigliare dal suo capo
di gabinetto».