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La Scintilla Divina

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I fenomeni ed i fatti osservabili ed anche non osservabili, nel loro ambito di ricerca, hanno come limite la dialettica del pensiero.

Dialettica è principalmente dialogo con se stessi sugli aspetti della realtà che si manifesta in un dato orizzonte storico-culturale.

In tale prospettiva, va inquadrato lo sviluppo del pensiero scientifico, il susseguirsi di accese dispute, come ad esempio, i contrasti in campo metafisico tra “platonisti” e “nominalisti”, in filosofia della logica e filosofia della matematica.

Il dilemma, sotto il profilo prettamente filosofico, si è sviluppato in relazione all’effettivo valore da attribuire alla “logica” ed alla “ontologia”.

La posizione dei positivisti logici, specialmente del secolo trascorso, si è attestata su teorie sempre più prossime ad un razionalismo esasperato, pur partendo da basi epistemologiche e gnoseologiche.

Ma i due poli concettuali singolarmente presi in esame, non hanno acconsentito di raggiungere risultati concreti ed infatti, nella storia del pensiero, spesso teorie scientifiche hanno avuto la genesi dal travaso di idee dalla ontologia alla logica e viceversa.

Anche l’intuizione a volte geniale, appartiene al mondo delle idee, un mondo che ha la sua sede privilegiata nella metafisica, dottrina che racchiude in sé i principi peculiari della ontologia.

Occorre ricorrere ad una riflessione che metta in rilievo l’importanza della fenomenologia dello spirito nella sua infinità e la consapevolezza della esistenza di un originario trascendentale, per determinare e comprendere la rilevanza degli aspetti ontologici nella ricerca della oggettività.

Infatti, l’origine delle idee, non può che risiedere in una aprioristica visione che trascende la soggettività dell’io e che a ben guardare trova un puntuale riferimento nel credo cristiano.

Nulla può infatti essere pienamente comprensibile anche nella sua inconoscibilità senza ricorrere al divino.

L’uomo è uno degli aspetti dell’essere che racchiude in sé la verità, ma l’essere in quanto tale ed in quanto realtà originaria ed infinita, non è che parte dell’essere assoluto che mai totalmente si svelerà.

L’essere è il “sum quod sum” e non l’ente più alto che presupporrebbe una inaccettabile gradualità.

Lo spessore della dimensione metafisica è espressa dalla “causa significandi” di cui parla S. Agostino che ha il suo “locus” più appropriato “in interiore homine“.

La logica non può pertanto prescindere dal linguaggio del pensiero che, nella sua interiorizzazione trascendentale, rinnova perennemente il miracolo dell’Essere, zona misteriosa dello Spirito dove si riflettono i raggi di una legge infinita.