Di Pino Pardo
Chi lascia la propria terra parte per raggiungere un futuro ignoto, un mondo ancora sconosciuto con la speranza di una vita migliore. Si arriva in un contesto diverso e nuovo, sperando di trovare una realtà più prospera dove potersi sistemare. In questo quadro ci si adatta, si mira a raggiungere quel benessere che nella propria località non è stato possibile realizzare. Ma il cuore è rimasto là… nel Paese di origine! Quante volte abbiamo detto: “voglio tornare a casa”? La casarappresenta uno spazio privato pieno di significati simbolici ed emozionali che la rendono specchio e riflesso della nostra identità e del modo di rapportarci agli altri.
Il luogo dove si spera di avere un futuro migliore è spesso ricco di fantasie; migrare è un movimento difficile che mette alla prova le capacità individuali della persona alla quale è richiesta una riorganizzazione importante del proprio bagaglio non solo sociale e culturale. In chi parte c’è sempre una voce che dice: “ritornerò!”. Il ritorno ai luoghi natìi comporta l’entrare a contatto con una realtà diversa, trasformata, ma intrinsecamente legata ad un passato felice. Quando si è lontani è importante ritagliarsi dei momenti per poter “tornare” ai propri luoghi d’infanzia, per riscoprirsi e ritrovare sé stessi. È pensando al nostro passato che scopriamo chi siamo veramente!
La cosa più bella di un viaggio è il ritorno a casa. Apri la porta e… “senti” quell’odore misto di mobili, libri e persone che ami, che è “fragranza unica”: il Profumo di Casa Tua!
In qualsiasi parte del mondo ci troviamo, non possiamo dimenticare le nostre origini, l’amore per la nostra terra natìa. Sono queste a definire la nostra identità e a far si che possiamo raggiungere la meta prefissata, quella nuova realtà dove stabilirci e costruire un nuovo percorso di vita, una nuova avventura. Siamo noi il nostro Paese e possiamo personificarlo ovunque le esperienze possano condurci. Chi emigra è spinto dal non avere alternativa alla volontà di migliorare la propria condizione di vita, perciò s’impegnerà per rendere ciò realizzabile; s’imbatterà tra diffidenza e accoglienza nel cercare di trovare un proprio posto con sofferenze, ansie, privazioni ed anche con poche soddisfazioni.
Che ci piaccia o no i luoghi dove siamo cresciuti ci modellano ed influiscono sul nostro essere contribuendo a renderci quelli che siamo. I luoghi di provenienza, dovunque ci troviamo, ci fanno viaggiare indietro nel tempo e hanno valore affettivo unico in questi tempi – dove il senso di solitudine dilaga – mentre siamo alla ricerca di radici stabili, di quella voglia di sentirci al sicurocome a casa.
Pensare al proprio Paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle persone del nostro passato, nelle vie del Paese, negli alberi, nella terra, nell’aria c’è qualcosa di tuo che, anche, quando non ci sei resta ad aspettarti… Non c’è niente come tornare in un luogo che non è cambiato per rendersi conto di quanto Tu sei cambiato.
A Te che sei lontano, che senti la struggente nostalgia della “fragranza unica di Casa” e ami la tua terra, ricordo che il Tuo Paese – più bello di prima – aspetta (qualunque sia stata la tua fortuna) per accoglierTi a braccia aperte con rinnovato amore, per dirti che:”bastano, talvolta, poche cose per essere felici” e perciò dirTi ancora: “rimani tra la Tua Gente!!!”.