CATANZARO – 10 AGOSTO 2016. E’ indirizzato alle autorità competenti, e per conoscenza al presidente della Provincia Enzo Bruno, al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e ai sindaci dei Comuni del litorale jonico, l’esposto sui lavori di illuminazione delle Gallerie lungo la nuova Strada Statale 106, presentato dal consigliere comunale e provinciale Marco Polimeni, condiviso e sottoscritto dai colleghi del gruppo “Insieme per la Provincia”. Assieme a Polimeni, i consiglieri provinciali Marziale Battaglia, Emilio Verrengia, Francesco Ruberto, Gianfranco De Vito e Francesco Mauro, chiedono che vengano attivate le opportune indagini conoscitive sull’argomento in oggetto.
“Percorrendo ad oggi il nuovo tratto della Strada Statale Ionica 106, la cui realizzazione ha avvicinato Catanzaro alle località del Soveratese, tra le mete preferite dai cittadini del capoluogo, ma anche di numerosi turisti che accorrono in Calabria, ci si rende conto della pericolosità della suddetta via di comunicazione stradale – si legge nell’esposto -. Sono trascorsi otre 4 anni dalla sua apertura e, che io ricordi, pochissime le volte in cui i nuovi 17 km di Statale non abbiano dovuto subire interventi di manutenzione più o meno invasivi”.
I consiglieri provinciali riferiscono di essersi imbattuti “nel rallentamento per i lavori d’illuminazione in diverse gallerie – considerato che sono almeno otto la gallerie completamente al buio – e nel ripristino del manto stradale all’imbocco della galleria Santa Maria direzione Catanzaro, finalizzato a risanare un vistoso avvallamento non nuovo a precedenti interventi di ripristino”.
“Per logica non sarebbe dovuto succedere, visto che l’opera, da poco completata, appaltata per circa 480 milioni di euro è giunta a costarne di milioni ben 750 – si legge ancora nell’esposto -. Un maggior onere che incide direttamente nel bilancio della Regione Calabria, visto che compare tra le sue finanziatrici, e che in quanto tale avrebbe avuto titolo per essere informata sulle ragioni dell’aumento dei costi. Non ci risulta siano state sollevate critiche a tal proposito. Senza contare che i continui ripristini svolti in questi cinque anni dal rifacimento delle scarpate a quelli dei giunti, passando per le bitumazioni di tratti più o meno estesi, non fanno altro che appesantire quanto già investito che è, già di per sé, particolarmente oneroso”.
“Nel Tratto dello svincolo Catanzaro sud, per chi proviene da Taranto, vi sono ancora oggi lavori non ultimati che consistono in: marciapiedi di competenza ANAS mai rifiniti, o meglio coperti alla buona con un po’ di terra dove negli anni cresce rigogliosa la iucca; pali dell’illuminazione stradale installati anche in prossimità delle rotatorie, ma mai messi in funzione; rotatorie non segnalate adeguatamente, non illuminate e prive di manutenzione di alcun tipo; Tutti gli svincoli presenti sul territorio della città di Catanzaro persistono in un tenebroso buio sia in entrata che in uscita, tanto che è già capitato che qualcuno si inserisse contromano causando incidenti – conclude l’esposto -. A questo punto viene da pensare che se il progetto posto in essere è effettivamente quello che era stato bocciato in fase di gara, probabilmente è anche per questa ragione che, a distanza di oltre 4 anni dalla sua apertura, il tratto stradale non risulta ancora collaudato e può essere percorso con l’obbligo di non superare un limite di velocità di soli 70 km orari”.
I consiglieri provinciali del gruppo “Insieme per la Provincia”, quindi, ritengono indispensabile che, “chi di dovere, accerti in primis se vi possano essere rischi in ordine alla pubblica sicurezza e se, a causa delle negligenze eventualmente commesse, si debba procedere all’identificazione dei responsabili che hanno causato tali maggiori oneri”.