Le vacanze, i problemi di Catanzaro, Fiorita e i ‘Tre Tre’.
Ordunque l’estate impazza e le vacanze sono al loro zenit. Pure io, difatti -a parte la parentesi romana dell’8 Agosto, poiché convocato per meglio illustrare l’abominio del becero trasformismo del ‘fioritismo’ alle latitudini di un’agonizzante Amministrazione Comunale Catanzarese- dicevo pure io le sto trascorrendo, nonostante una fastidiosa influenza batterica, la quale però ha finito il suo decorso di appena due giorni.
In più, il 17 andrò in Versilia, con amici noti, quindi lì potrò pure ‘immergermi’ -con buona pace dei frustrati provincialotti- nel mio scintillante e rutilante mondo, del quale faccio parte da quando ero giovane e non sono alla stregua di un turista qualunque che si aggira spaesato e ansimante in una qualsiasi via o piazza di Roma…intestata a Cavour.
È ovvio, che seguirò le questioni di una ‘povera Catanzaro espugnata’, ovviamente dal punto di vista politicante, come deve essere altrettanto ovvio, certo e sicuro, che ‘da remoto’ -da questo remoto- continuerò ad occuparmi del duo da politicume, composto dai ‘gemelli diversi’ ovvero ‘Fernandel e Aldo Fabrizi’ (in versione moderna e con riferimento, solamente, alle loro rispettive somiglianze fisiche, non certo artistiche).
Difatti, un politico Calabrese di lungo corso, il quale purtroppo con c’è più, ma che mi beva bene, ovvero Lillo Manti -ne è la figlia Maria Grazia testimone, perciò potrà confermarlo- era solito dire, durante lo svolgimento delle mie ‘guerre politiche’ “Vincenzino da Bovalino, tu sei un figlio di buonadonna, con tutto il rispetto per quella grande signora di tua madre. La verità è che tu sei più temibile quando non ti si vede, cioè manovri nell’ombra, oppure se ti ritrovi a Roma o nei luoghi del vero potere: lì ti ci vedo come le api nel miele”.
Siccome dico la verità -financo al netto di ribadire quanto mi manca il mio amico Manti- ammetto che aveva ragione da vendere, eccome se ne aveva!
Vedrete, quanto sarà persino vera e calzante la frase, non certo quella in cui si legge ‘Lacsroria mi assolvera`’ che è di Castro -a cui Fiorita tiene tanto, da notorio paracomunistoide e ‘pseudotardosessantottino’, ovviamente da strapazzo- bensì quella di Moro (per me più confacente oltre che per devozione): “Tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta come non mai…”
Si, perché non solo da dove sarò, tra un divertimento e un vernissage mondano, continuerò l’intrigo democristiano -e si badi bene, l’intrigo adesso è necessario dal punto di vista politico e per questione di ‘salute pubblica’- ma pure sulla base del riecheggiare ancora nelle orecchie, ‘infelici e criptiche’ frasi, mica da me pronunciate (e me ne guarderei bene, poiché i veri chef stellati non danno mai le proprie ricette!), bensì da titolati ‘giuristi’.
Poi, è anche vero che vi sono giuristi e giuristi, cioè si va dall’Azzaccagarbugli di manzoniana memoria, fino al nostro contemporaneo Franco Coppi, oppure da legulei di provincia, fino al mio amico Luca Palamara (e Luca, la giurisprudenza la conosce benissimo, al di là degli attacchi di insulsi moralisti, che lo hanno gratuitamente insultato per eventuale, nonché a loro strumentale, captatio benevolentiae’), ma questa è un’altra vicenda, la quale non ha manco dignità di essere considerata storia.
Un, ultima cosa: vedo sui giornali odierni la giusta protesta degli esasperati cittadini di Catanzaro Lido, che senza acqua da molte settimane e per di più in piena estate (con annesso caldo e che caldo!) hanno protestato con il (futuro ex) Sindaco Nicola Fiorita (il quale da parte sua avrà, come al solito, balbettato ovvietà, declinandole al passato, non certo al presente, poiché di esso è lui l’unico responsabile).
Dunque, su quest’ultimo aspetto, mi sarei atteso uno dei soliti ‘sproloquium’ ciminiani (cioè di Franco Cimino, che tra l’altro è pure di Lido, come ricorda sempre, ma in modo differente e non coerente di me con Bovalino), epperò al momento nulla si ode e niente si legge. Ma soprattutto, nessuna soluzione si scorge, se non le solite amenità e qualunquistiche parole, tipiche di gente che è ‘robetta da poco’, ovviamente in senso politicante.
Perciò, e per tal motivo, mi viene da commentare, ricordando i mitici ‘Tre Tre,’ con il loro famoso mantra, che io intendo parafrasare: Nico`, se l’acqua è poca…la papera non galleggia!
Vincenzo Speziali