Il movimento antimafia ‘Ammazzateci tutti’, nato in Calabria nel 2005 dopo
il delitto Fortugno e guidato da Aldo Pecora, ha pubblicato oggi sul
proprio sito internet ufficiale una “lettera aperta ai cittadini calabresi”
in vista delle elezioni regionali del prossimo 23 novembre.
Secondo i giovani antimafia, tra le liste in corsa per Palazzo Campanella
figurerebbero “candidature molto ambigue, prima che sui contenuti
soprattutto sul piano etico e morale”.
“Non intendiamo entrare nel merito – si legge nella lettera – prima di
tutto perché non è compito nostro, lo sarebbe stato di quella parte di
‘coraggioso giornalismo d’inchiesta’ nella stampa locale e nazionale che in
questo mese si è dimostrato silente ed acquiescente al potere, e poi perché
probabilmente l’unico vincitore di questa competizione elettorale sarà,
purtroppo, l’astensionismo”.
Ammazzateci tutti denuncia “un contesto di indicibili compromessi e losche
frequentatazioni nelle segreterie politiche, che nel recente passato si è
palesato drammaticamente con l’omicidio politico-mafioso del vicepresidente
del consiglio regionale Franco Fortugno”.
“Probabilmente – continuano – anche gli eletti non saranno certo i migliori
tra i candidati, e in questo caso sarà (nuovamente) la magistratura ad
occuparsene, come fino ad oggi, purtroppo, è sempre avvenuto”.
Quindi l’invito agli elettori calabresi: “E’ chiaro che – scrive il
movimento antimafia – oltre alla lealtà ed all’onesta, bisogna badare prima
di tutto alla determinazione ed alla competenza tecnica e politica di un
consigliere regionale o aspirante tale.
Ma per noi – concludono – in questa drammatica fase, il candidato ideale
deve essere prima di tutto quella persona alla quale affidareste un mazzo
di riserva con le chiavi di casa vostra, o al quale chiedereste di andare a
prendere i vostri figli a scuola”.