Letture estive, Mario Cannizzaro: “Quel che scrissi…Scrissi!”


E’ da poco uscito l’ultimo libro del giornalista e scrittore taurianovese Si tratta della riproduzione anastatica degli articoli dell’autore apparsi sui periodici locali “questacittà” e “Arianova” dal 1984 al 2007 Pubblichiamo l’introduzione al volume scritta dal direttore di Approdonews.it SALVATORE LAZZARO

Letture estive, Mario Cannizzaro: “Quel che scrissi…Scrissi!”

E’ da poco uscito l’ultimo libro del giornalista e scrittore taurianovese Si tratta della riproduzione anastatica degli articoli dell’autore apparsi sui periodici locali “questacittà” e “Arianova” dal 1984 al 2007 Pubblichiamo l’introduzione al volume scritta dal direttore di Approdonews.it SALVATORE LAZZARO

 

 

TAURIANOVA – Per noi che siamo stati parte in causa, la semplice scorsa di “Quel che scrissi… scrissi!!!” ha il potere di farci  compiere un emozionante tuffo nel passato.

Un passato che, adesso,  si fa presente attraverso la riproduzione anastatica di svariate  pagine di questacittà e di Arianova, che Mario Cannizzaro (una colonna dei due giornali) ha pazientemente rintracciato (è stato difficile trovare le copie originali) per riproporci, a distanza di tempo, alcuni suoi scritti in esse stampate.

Si tratta di brani di vario genere, che dimostrano l’eclettismo dell’autore. Il quale, come ben vedrete, riesce con facilità a passare da un argomento all’altro senza mai perdere lo smalto espressivo. Alternando così il serio al faceto, l’umorismo  irriverente di costume e di politica all’intervista e alla cronaca minuta, la lirica del ricordo struggente alla poesia giocosa.

La versatilità  dei suoi interventi fa di Mario Cannizzaro un autore a tutto tondo, completo, da leggere con piacere a cagione, anche,  della sua scrittura lineare, che rifugge da ogni orpello e da qualsivoglia cerebralismo.

Il primo fascicolo di questacittà (che poi è il numero zero) vede la luce nel dicembre del 1984. Il sottoscritto ne è il Direttore editoriale, mentre a firmare come Direttore responsabile e la collega giornalista Isabella Loschiavo (purtroppo deceduta proprio in questi giorni, ndr). Coordinatore redazionale del mensile (in realtà la vera anima organizzativa) è l’indimenticabile Pasquale Larosa (per chi scrive e per tutti gli amici del gruppo un fratellone  più che un amico).

La rivista viene immediatamente accolta con entusiasmo dai taurianovesi, ma con molta diffidenza dal sistema politico del tempo. Diffidenza che, man mano che il giornale si faceva conoscere, si è venuta attenuando, fino a scomparire del tutto. Il che si realizzò allorché gli inquilini del Palazzotto  municipale e i dirigenti di partito finalmente si resero conto della sua assoluta indipendenza e imparzialità.

Oltre agli articoli cosiddetti “seri” (interviste, inchieste, approfondimenti), a caratterizzare questacittà è stata soprattutto la satira.  Una sapida pietanza, servita con diversi condimenti (prosa, rime, vignette: sono rimaste mitiche le battute di Donna Mica e Don Tutino, pronunciate di volta in volta all’apice della copertina), rivelatasi molto gradita al palato dei lettori.

Ma la nostra era (ed è:  anche se un po’ ridotta, acciaccata  e incanutita, ahinoi!) una compagnia di tipacci piuttosto inquieti.

Sicché, oramai saturi del successo ottenuto da questacittà, nel 1996 abbiamo deciso di archiviare questa iniziativa editoriale per intraprenderne un’altra. E via, dunque, con Arianova. Che però non intende  occuparsi solo dei fatti di Taurianova ma di tutto il comprensorio di Gioia Tauro (non a caso “metropoliPiana” suona la sottotestatina). La linea è quella di questacittà, arricchita dall’esperienza e dalla professionalità nel frattempo maturate dai redattori.

E anche stavolta il successo ci ha arriso. Un successo durato per  oltre due lustri. Interrotto bruscamente dalla scomparsa repentina del “Ragioniere” (alias Pasquale Larosa, come ci piaceva nomarlo). La sua dipartita ha lasciato un vuoto immenso, affettivo e organizzativo, che ancora non siamo riusciti a colmare. E questo spiega l’interruzione momentanea della pubblicazione.

Tornando a Mario Cannizzaro, beh, infine non possiamo che ringraziarlo per questo suo dono. Che si rivela  una splendida  occasione di  rinverdire la memoria nostra e altrui, riportando a galla tanti accadimenti che stavano per precipitare nell’oblio.

E che proprio Mario – e noi con lui –  ha vissuto da disincantato osservatore.

Accadimenti che – qui parzialmente riproposti nella singolare ottica dell’autore –   offrono l’opportunità, a chi ancora non c’era, di apprendere, in maniera non noiosa, alcuni sprazzi  della storia recente di Taurianova.

 

 

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