banner bcc calabria

L’istituto “Gemelli Careri” riavvolge il filo della memoria

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Perché a scuola si studia la storia? Qual è l’utilità di conoscere eventi di un passato lontano? Quante volte domande come queste domande saranno passate per la testa di milioni alunni. La risposta, ovvia ma non banale, è che la storia serve a ricordare. A mantenere stretto quel filo che lega indissolubilmente il nostro presente al nostro passato. Questo filo si chiama MEMORIA. E il 27 gennaio si celebra la sua giornata in ricordo delle vittime della Shoah.

Come ogni anno, l’associazione culturale “Nuova Aracne” presieduta dalla professoressa Lucia Ferrara ha inteso condividere questo momento di riflessione insieme agli alunni dell’Istituto superiore “Gemelli Careri” di Taurianova che sono stati parte attiva di una mattinata ricca di emozioni e interventi. Dopo i saluti del dirigente scolastico Pietro Paolo Meduri che ha parlato della sua scuola come “una scuola viva che riflette sui valori fondanti quali il contrasto alla violenza”, la parola è passata ai presidi delle due scuole medie taurianovesi. La Ds della media “Monteleone-Pascoli” Aurora Placanica si è rivolta ai ragazzi affermando: “Per sconfiggere il Male abbiamo due strumenti: lo studio che ci serve a difendere la storia da chi nega che certi orrori siano avvenuti e la promozione di una cultura di pace tra i popoli, perché il Male non è stato debellato ancora”.

Giuseppe Loprete, dirigente della Ic “Contestabile” invita i ragazzi a non abbassare la guardia: “In Italia siamo in una democrazia e dobbiamo vigilare affinché rimanga tale perché ancora oggi ci sono persone che parlano di diversità e noi dobbiamo isolarle e ostacolarle”. Il passato, infatti, è distante nel tempo ma non è mai troppo lontano da noi e dalle nostre vite. “Abbiamo un obbligo verso di voi affinché queste cose non si ripetano più – ha affermato il sindaco taurianovese Fabio Scionti – e affinché quel “virus” che ha consentito l’emanazione delle leggi razziali non ricontamini le nuove generazioni”.

Molto emozionante è stato il momento in cui l’assessore alla cultura di Taurianova, Luigi Mamone, insieme all’avvocato Mara Ferraro hanno letto alcuni brani del libro del taurianovese Giulio Petrilli, ufficiale dell’esercito italiano, sopravvissuto all’orrore dei campi di sterminio, e autore del libro “La lunga notte dei lager”. Un libro-memoriale che descrive bene le angherie che gli uomini, privati di tutto e soprattutto della loro dignità, dovettero subire. Costretti a fare i bisogni pubblicamente stipati dentro il vagone di un treno e tutti in un unico mastello che veniva svuotato anche dopo 10 giorni di viaggio. Uomini che barattavano i propri indumenti con pezzi di pane nero sporchi di feci. Particolarmente significativa l’esibizione degli allievi del “Gemelli Careri”, magistralmente guidati e preparati dalle docenti di lettere dei tre indirizzi, dal titolo “La memoria non dovrà tacere e non potrà tacere la speranza”. I ragazzi hanno finto di trovarsi in un’aula scolastica a discutere dell’olocausto e del pericolo che tutto questo possa ripresentarsi ancora oggi, seppure sotto diverse forme, ad altre latitudini e con altri protagonisti.

I ragazzi hanno sapientemente intrecciato nei loro dialoghi, eventi di un passato lontano con argomenti di forte attualità, come la presenza, in Italia e in altre parti di Europa, di gruppi neo fascisti. O il razzismo sempre più evidente verso gli immigrati e le culture diverse. Quello che è emerso è uno spaccato drammatico di ciò che potrebbe ancora succedere. L’unico argine a tutto ciò è rappresentato dalla conoscenza perché “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Conoscere ciò che è stato, consapevoli che non dovrà essere più. Perché “se Hitler è riuscito a bruciare libri e persone, non è stato in grado di mandare in fumo le idee”. Ed è la scuola il luogo deputato alla conoscenza. “Gli insegnanti e i dirigenti hanno nelle loro mani la storia e il futuro del nostro paese – ha concluso Lucia Ferrara, presidente dell’associazione culturale “Nuova Aracne” – Perché conoscere significa vivere secondo gli alti valori della libertà, della democrazia e dell’uguaglianza. Chiunque oggi sia stato presente si ricordi di non essere asservito alla negazione dell’uomo”. Ed è per questo, allora, che il ricordo diventa strumento prezioso: è quella matita che il presente ci mette in mano per poter ridisegnare il futuro di ognuno. Colorandolo di speranza, giustizia e umanità.