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L’Istituzione scolastica “Pentimalli – Paolo VI – Campanella” di Gioia Tauro protagonista all’Università della Calabria con il docufilm “Un nuovo volto per Polsi”

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Continua a riscuotere uno straordinario successo il docufilm che vede protagonisti allieve e allievi dell’Istituzione Scolastica “Pentimalli Paolo VI Campanella” di Gioia Tauro, eloquentemente intitolato “Un nuovo volto per Polsi” – scritto e diretto dall’insuperata creatività artistica della regista e attrice Angelica Artemisia Pedatella – progettualmente pensato dalla Professoressa Francesca Moricca, il cui profuso e operoso impegno ha consentito l’organizzazione delle attività e i correlati ed essenziali aspetti di natura didattico/culturale. Un significativo e formativo percorso, questo, che trova la sua matrice ispirativa nella più ampia visuale pedagogica fortemente voluta e a più riprese indicata dal Dirigente Scolastico – Prof. Domenico Pirrotta – costantemente impegnato a rafforzare la consapevolezza che l’educazione costituisca un’esperienza di permanente e dinamica costruzione, a partire dal suo incessante perpetuarsi e rinnovarsi nel segno della partecipazione democratica alla costruzione dei valori della giustizia e della legalità. Forte di queste solide fondamenta, la Scuola ha avuto la possibilità il 18 marzo di esprimere il portato di tale grandiosa e nobile iniziativa anche presso la prestigiosa Università della Calabria, che senza esitazione ha accolto l’integrale svolgimento della proiezione dell’opera documentaristica grazie all’ospitale coordinamento del prof. Giancarlo Costabile, Docente di Pedagogia dell’Antimafia.

La visione si è rivelata un’esperienza di straordinaria rilevanza culturale e formativa, dal momento che non si è trattato di una semplice e condivisa visione, ma di un entusiasmante viaggio attraverso le dinamiche sociali, culturali e antropologiche che plasmano e rafforzano l’autentica realtà di Polsi, attraverso l’impatto di un linguaggio incisivo e di una narrazione coinvolgente. Il docufilm ha infatti offerto agli studenti l’opportunità di cogliere e apprezzare il più grande processo di decostruzione pregiudiziale concernente il quadro socio/ambientale della stessa realtà polsiana, lasciando individuare la sua precipua finalità di fondo nella inequivocabile volontà di ingenerare una nuova e certamente più costruttiva prospettiva di approccio osservativo. E’ per tutto ciò possibile affermare che, nella  Sala Stampa del Centro Congressi “B. Andreatta” dell’Università della Calabria, l’Istituto “Pentimalli Paolo VI Campanella” sia riuscito ancora una volta arafforzate le fondamenta di una vera e propria rivoluzione culturale, che ha preso forma e sostanza nell’intento di far comprendere che sia possibile liberarsi dall’annoso e complesso fenomeno della costruzione sociale dello stigma ‘ndranghetista – spesso intenzionalmente rafforzato – proponendo l’articolata prospettiva di una nuova narrazione, capace di restituire dignità storica e socio/antropologica agli eventi del passato e del presente, a partire dal recupero della più profonda spiritualità mariana, dagli studenti rappresentata ed espressa in tutta la sua carica liberatrice e socio/trasformatrice. Del resto è in questa precisa direzione di senso che vanno le convincenti considerazioni che il Dirigente Pirrotta ha inteso formulare e consegnare all’uditorio, ribadendo: “Noi abbiamo voluto occupare Polsi con i ragazzi, lasciando intendere a tutti che sia possibile liberarla dalle mafie e scoprire al suo interno il volto dell’autentica fede, nell’unicità della valenza pedagogica, storica e antropologica”. La considerevole portata dell’evento è stata ulteriormente valorizzata dall’autorevole presenza istituzionale della Dott.ssaClara Vaccaro, Prefetto di Reggio Calabria, e dalla Dott.ssa  Daniela Perrone, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “San Luca – Bovalino”, i cui interventi hanno manifestato all’Istituto “Pentimalli Paolo VI Campanella”il riconoscimento all’indiscutibile valore culturale dell’evento, indicato da una parte come strumento di riflessione collettiva capace di stimolare consapevolezza e dialogo su tematiche di cruciale attualità, dall’altra come occasione di apertura di una nuova e più ampia finestra didattica e intellettuale sulla realtà, volta a illuminare le dinamiche sociali e antropologiche di Polsi con uno sguardo profondamente rinnovato e audacemente critico.