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Locride, l’inferno dei cani di Sant’Ilario

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di Graziano Aloi

Un vero e proprio lager, decine e decine di animali costretti in condizioni al limite della sopravvivenza. Uno scenario drammatico, impietoso. A Sant’Ilario dello Jonio c’è l’inferno dei randagi. 450 cani, forse più, costretti in piccoli box affollati, malnutriti, fuori controllo.

Fa rabbrividire il racconto di Antonio Colonna, fondatore dell’Associazione Eital che, insieme agli attivisti della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sez. della Calabria, agli Animalisti Italiani, ai volontari di Anima Randagia e altre associazioni locali, ha aderito al blitz organizzato dal parlamentare del Movimento 5 Stelle Paolo Bernini.

Obbiettivo dei manifestanti è stato il canile di Sant’Ilario dello Jonio, uno dei più grandi della Provincia di Reggio Calabria, da anni al centro di critiche e denunce da parte delle associazioni. Un canile convenzionato con ben 32 comuni del comprensorio reggino, attrezzato per ospitare fino a 900 animali e che già in passato era finito nel mirino delle telecamere di “Striscia la notizia”.

Si sono radunati prestissimo davanti alla struttura, hanno chiesto di poter entrare per un’ispezione: permesso negato, ma solo in parte. Una delegazione di attivisti è stata ammessa a visitare la struttura, ma senza poter filmare o fotografare nulla, le telecamere RAI di “Cronache animali” – anch’esse presenti al sit-in – sono state controllate dalle forze dell’ordine prima di partire, zero immagini ma tante tristi testimonianze.

«Ci sono oltre 450 cani detenuti in evidenti condizioni incompatibili con le esigenze socio etologiche proprie della specie e in pessime condizioni di salute –  denuncia l’onorevole Bernini – gli animali sono in pericolo di vita, dove è stata e dove sta la Asl competente di zona?»

«Tutti i Sindaci dei 32 Comuni convenzionati dovrebbero provvedere immediatamente a mettere in sicurezza gli animali – continua il parlamentare pentastellato – Non è un optional per i Sindaci verificare le condizioni in cui sono accolti, ospitati e curati i cani che giungono nei Canili convenzionati, è un obbligo previsto dalla legge».

Intanto lo stesso Bernini ha già annunciato la volontà di presentare a breve un’interrogazione parlamentare sull’argomento e si è già attivato per avere un appuntamento con il dott. Silvio Borrello, Direttore responsabile del Ministero della Salute, al quale chiederà di condurre un accesso presso la struttura e di richiederne l’immediato sequestro.