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Londra è la città con il maggior numero di miliardari

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Mosca al secondo posto, New York chiude il podio. La Gran Bretagna ha la più alta concentrazione di miliardari al mondo per popolazione. Metà della ricchezza mondiale nelle mani di 85 Paperoni. Disuguaglianze da capogiro e crescenti fra i poveri e i ricchi. La colpa nella deregolamentazione finanziaria e nei sistemi fiscali che facilitano l’evasione

Londra è la città con il maggior numero di miliardari

Mosca al secondo posto, New York chiude il podio. La Gran Bretagna ha la più alta concentrazione di miliardari al mondo per popolazione. Metà della ricchezza mondiale nelle mani di 85 Paperoni. Disuguaglianze da capogiro e crescenti fra i poveri e i ricchi. La colpa nella deregolamentazione finanziaria e nei sistemi fiscali che facilitano l’evasione

 

 

E’ Londra, la città che ospita più miliardari di qualsiasi altra città del mondo.
La Gran Bretagna ha la più alta concentrazione di milionari pro capite di qualsiasi
altro paese, secondo i dati diffusi Sabato. Secondo lo studio condotto per conto
di The Times Domenica, Londra ha 72 dei 104 miliardari di sterline del paese, di
gran lunga davanti a Mosca (2 ° posto con 48). New York è la terza (43), seguita
da San Francisco (42) Los Angeles (38) e Hong Kong (34). 104 miliardari vivono in
Gran Bretagna rappresentano beni di un totale di 301,13 miliardi libra (€ 368.750.000.000).
L’anno scorso, erano 88 con una stima di 245 660 000 000 (300 800 000 000 €) per
attività totali. La ricchezza combinata del miliardario britannico è ormai ben
al di sopra del livello raggiunto nel 2008, prima della recessione £ 201.990.000.000
(247 miliardi di euro). Tuttavia, secondo i dati rilasciati Venerdì, il PIL pro
capite in Gran Bretagna, spesso usato per indicare la ricchezza media della popolazione
è “ben al di sotto”. Se c’è la gran parte della popolazione mondiale che subisce
negativamente gli effetti della crisi in maniera dirompente, c’è una fascia minoritaria
di pochi super ricchi che se le gode, tanto che è ormai certificabile che da quando
è scoppiata la fase di grave recessione mondiale le disuguaglianze economiche si
sono amplificate nella maggior parte dei Paesi del mondo. Più della metà delle
ricchezze mondiali risulta così essere in mano all’1% della popolazione. C’è,
poi, una minuscola casta di 85 super paperoni che ha accumulato nei propri forzieri
un patrimonio equivalente a quello posseduto da tutta la metà più povera della
popolazione globale, vale a dire gli averi di circa 3,5 miliardi di persone. In 24
dei 26 Paesi per i quali ci sono dati sul periodo 1980-2012, queste élite di super
ricchi hanno aumentato costantemente il loro reddito. Così, il ricchissimo 1% della
popolazione della Cina, del Portogallo o degli Stati Uniti ha più che raddoppiato
la sua quota del reddito nazionale negli ultimi trent’anni. Persino nei Paesi reputati
come più ugualitari, come la Svezia e la Norvegia, la percentuale di reddito finita
nelle tasche dell’1% dei più benestanti è aumentata del 50%.Secondo la Trussell
Trust, la più grande banca alimentare nel paese, il numero di persone che hanno
richiesto l’assistenza alimentare d’emergenza è balzata del 163% in un anno. Alla
fine di marzo ha raggiunto il numero di 913 mila persone. “Scioccante” il numero
delle persone che si sono rivolte alla banca alimentare, soprattutto perché non
comprende le persone che si rivolgono alle altre organizzazioni o non tengono conto
delle persone che hanno troppa vergogna di ricorrere a questo tipo di assistenza.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, tocca ai
governi adottare misure perequative urgenti per una più corretta redistribuzione
della ricchezza. Ci auguriamo che l’Italia possa essere di buon esempio attraverso
un rilancio di politiche in tal senso che sono senz’altro utili a rilanciare un’economia
tra le più in crisi tra i paesi cosiddetti “sviluppati”.