L’opinione del Segretario della Cgil Calogero Piana di Gioia Tauro sul disastro idrogeologico
Nov 03, 2010 - redazione
Come Cgil della Piana da tempo ormai denunciamo che può accadere limpossibile per il dissesto del territorio, per lincuria e per labbandono della manutenzione viaria, dei boschi e delle campagne
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Come Cgil della Piana da tempo ormai denunciamo che può accadere limpossibile per il dissesto del territorio, per lincuria e per labbandono della manutenzione viaria, dei boschi e delle campagne.
Come Cgil della Piana da tempo ormai denunciamo che può accadere limpossibile per il dissesto del territorio, per lincuria e per labbandono della manutenzione viaria, dei boschi e delle campagne. Sarebbe ora che anche la magistratura accerti eventuali omissioni su responsabilità, forse non solo politiche di quello che ieri è accaduto . I disastri non sono nuovi , in passato abbiamo avuto anche morti e in molti già non se ne ricordano.Il territorio della piana è stato flagellato dal maltempo, che ha recato seri danni al territorio e agli abitanti, rimasti bloccati nelle proprie case per molte ore. È qualcosa di incredibile quello successo a Gioia Tauro. Una stada importante di collegamento, letteralmente sommersa dacqua. Non è ammissibile, ciò che è accaduto, una strada trasformata in piscina a causa della piena del fiume Budello. Già nei giorni scorsi un’altra piena aveva interessato lo stesso tratto ed i danni anche in quelloccasione erano stati notevoli.Una storia quella della S.S. 18 che si ripete da molti anni, infatti con la prima pioggia forte questo tratto di strada, che anche ultimamente in più occasioni è stato interessato da lavori, si è trasformato in un colabrodo. Ancora oggi i residenti di quel tratto di strada aspettano il risarcimento dei danni per la piena di qualche anno fa. È evidente che qualcosa negli anni non ha funzionato, se la strada si scioglie come il burro e si riempe come una piscina.Anche oggi, per trarre in salvo le persone cè stato bisogno di ricorrere ai gommoni e alle barche dei privati, perché i soccorsi ritardavano ad arrivare e perchè muniti solo di elicottero e di qualche altro mezzo di fortuna. Case,automobili e attività commerciali andate in malora in un solo colpo,in una terra come la nostra già difficile e ricca di problemi. Famiglie con serie diffocoltà a sopravvivere, che con questa inondazione si sono visti portati via, il lavoro e i sogni di una vita. Chiediamo da subito, di aprire lo stato di crisi per il territorio della piana, cè bisogno di aiuti seri e mirati, in grado di salvaguardare il territorio e di ridurre il dissesto idrogeologico del territorio. Cè bisogno ora di aiuti per queste famiglie e per le attività commerciali presenti, in grado di far ripartire la quotidianità della vita e le attività commerciali pesantemente colpite. Non possono essere le famiglie a pagare ancora una volta per le inadempienze di altri, per uno stato che non tutela il territorio e che non riesce a prevenire le catastrofi. Chiediamo che venga attività una vera e proprià unità di crisi per monitorare e programmare interventi. Servono politiche di prevenzione , servono attività di rimboschimento , pulitura dei corsi dacqua .E’ necessario invertire la rotta investendo in politiche ambientali, ecosostenibili nel mondo, la green economy è il futuro ed in Calabria siamo al tardo medioevo