Sento di formulare – anche a nome della mia famiglia – il più vivo sentimento di gratitudine per gli attestati di profondo cordoglio che la cittadinanza e il più ampio comprensorio territoriale hanno manifestato per la morte di mio padre. La straordinaria prossimità, che continua a pervenire quale segno di stima e di affetto, riassume le ragioni del suo significativo e generoso impegno, profuso sempre con senso del dovere e al servizio di tutti. Esprimo allo stesso tempo un ringraziamento al Direttore e alla Redazione della testata giornalistica “Approdonews”, per avere dato immediato annuncio della scomparsa, unitamente al richiamo del percorso che in qualità di primo cittadino ha caratterizzato la sua intensa esperienza amministrativa. Non senza rammarico ho avuto modo di registrare, da parte dell’Amministrazione Comunale, la sostanziale assenza di una decorosa modalità di partecipazione all’evento luttuoso. L’indignitoso copia e incolla di una parvenza di manifesto funebre, non può infatti essere considerato come la dovuta e appropriata veste ufficiale di rappresentanza, ma solo ed esclusivamente come l’espressione di un inaccettabile insulto, indirizzato alla persona e alla comunità. Un atteggiamento che rivela pertanto una mancanza di sensibilità istituzionale e morale, che ha mortificato il ricordo di un uomo e di un cittadino la cui intera esistenza è stata dedicata alla costruzione del bene comune, inteso come unico e specifico obiettivo dell’impegno politico. Non avere colto la triste evenienza della dipartita, soffermandosi sul ruolo che è stato profuso dalla sua autentica e appassionata testimonianza, ha significato al contempo svilire un insieme di valori che hanno contribuito a definire e a costituire meglio la nostra città, per giunta a ridosso di una fase culturale che si è rivelata contrassegnata da notevoli trasformazioni. Il tralasciare dinanzi alla storia tali essenziali aspetti, mostra di conseguenza il tentativo di adombrare non solo la memoria individuale, ma anche quella dell’intera collettività, che in Marcello Romeo ha ininterrottamente individuato
e riconosciuto – prima di tutto per gli innegabili principi umani e cristiani – una delle fondamentali e pubbliche figure di riferimento.
Domenico Romeo