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Massoneria e appalti, 6 misure cautelari in Calabria, c’era un accordo per spartirsi lavori pubblici. I NOMI

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Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Cosenza e della sezione operativa della compagnia di Scalea, hanno dato esecuzione a 6 misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, su richiesta del procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, “turbata libertà degli incanti” e “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Le misure cautelari sono state eseguite tra la Calabria e la Basilicata. Le indagini, che hanno riguardato anche soggetti appartenenti ad una loggia massonica, hanno ad oggetto un vero e proprio “cartello” che mirava ad eludere le norme sulla libera concorrenza e trasparenza degli appalti, al fine di ottenere illegittimamente l’aggiudicazione e dividerne gli importi tra tutti gli associati, compresi quelli non aggiudicatari dell’appalto, secondo percentuali predeterminate.
I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale parteciperanno il procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, il maggiore Giuseppe Sacco, comandante del nucleo investigativo di Cosenza ed il capitano Andrea Massari, comandante della compagnia di Scalea.

I nomi degli indagati

Agli arresti domiciliari sono finiti: Luigi Cristofaro di 38 anni e Giuseppe Del Vecchio di 63 anni. Per Paola Di Stio di 40 anni è stata disposta la sospensione dalle attività di pubbliche funzioni. Il divieto di esercitare attività professionale è stato invece imposto a Antonio Del Vecchio di 47 anni, Maria Grazia Melega di 30 anni e Francesco Esposito di 37 anni.