La Città unita: la Sua Consolatrice da 500 anni rende una notte unica, ed è quella della
Veglia. Non c’è spazio per dissidi: “Le parole del nostro Arcivescovo Morosini non sono un
attacco alle attività dell’amministrazione comunale, guai a voler fare polemica sulla
posizione della Chiesa”. Parola del Sindaco Giuseppe Falcomatà, ospite delle
frequenze di Antenna Febea, nel corso dello speciale dedicato alla Notte della Veglia alla
Patrona della Città di Reggio Calabria. Sollecitato dalle domande di Mario Meliadò, il
Primo Cittadino ha spiegato: “Abbiamo avuto un prezioso colloquio dopo il
videomessaggio e posso dire che ci siamo chiariti”. Pace fatta, dunque tra la Curia
Arcivescovile e l’Amministrazione Comunale? Sulla stessa frequenza d’onda è mons.
Antonino Iachino, già vicario generale, anche lui ospite degli studi di Antenna
Febea: “Le parole dell’Arcivescovo sicuramente fotografano una realtà difficile e vera.
Ma credo vadano privilegiati il dialogo e i toni distensivi: non tutti vivono la dimensione
religiosa nel medesimo modo, né possiamo pretendere che chi amministra deliberi
sempre secondo i valori cristiani… In questo senso, poi, sarà meglio puntare di più sulla
formazione”. Un messaggio chiaro, ma don Iachino tiene dritta la barra della Fede: “Non
vorrei che tutto si riducesse ai festeggiamenti profani o al folklore, che pure ci vuole ed è
cultura autentica. Mi sento di dire però che la maggior parte della gente che partecipa
alla processione, lo fa per autentica Fede”. E sulla cittadinanza reggina, il Sindaco della
Città, Falcomatà, torna per rilanciare i motivi delle scelte, che hanno diviso l’opinione
pubblica, operate dalla sua Amministrazione: “Noi cerchiamo di costruire una città che sia
il più possibile inclusiva, una città in cui le libertà di ognuno non vadano a far diminuire
le libertà di altri, una città che rispetta i diritti degli altri, le minoranze di pensiero e di
abitudini, una città che non toglie niente a nessuno”. Una Città che ancora è in piena crisi
economica, “in questa fase in cui bisogna ricostruire non soltanto la parte economicofinanziare,
ma anche il tessuto sociale, per quanto riguarda i festeggiamenti civili la città
deve presentarsi in maniera sobria. In questo momento più che mai il valore simbolico
delle festività mariane, – spiega il Sinaco – noi dobbiamo riscoprire l’aspetto religioso in
cui la città e l’amministrazione comunale si getta tra le braccia della Santa Patrona,
Avvocata Nostra, e mette nelle sue mani il nostro mandato.”
“Abbiamo bisogno di ricostruire una comunità: la città ha bisogno di superare le
divisioni e quale miglior momento delle festività mariane per ribadire questo concetto”.
Tra le cose da riportare a normalità c’è anche il Comando della Polizia Municipale, ma su
questo Giuseppe Falcomatà ha le idee chiare: “In questa cerimonia, non ci sarà il
comandante dei Vigili Urbani Romeo, ma non è solo un problema politico bensì anche
gestionale. Il sostituto c’è già ed è il comandante Enzo Militello, direttore dell’ufficio
stranieri della Questura”. Passato, presente e futuro nelle parole dei protagonisti della
lunga diretta di Antenna Febea; passato, presente e futuro negli occhi e nei cuori di chi ha
abitato ieri la notte della Città in preghiera, sostando sotto lo sguardo materno di Maria,
madre della Consolazione dei reggini.