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Montebello, Dieni (M5s) parla del caso Diano Cementi

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“L’esperienza ci ha insegnato che la trasparenza è la migliore ricetta per
garantire il rispetto della legge. Ci aspettiamo dunque che il Comune di
Montebello Jonico osservi tutti gli obblighi di legge, relativi a
comunicazione e controlli, anche per il caso Diano Cementi.” Così la
deputata reggina del Movimento 5 Stelle Federica Dieni si inserisce nel
dibattito sollevato dal consigliere di minoranza Fabio Macheda in seno al
comune di Montebello Jonico (RC), sul progetto della Diano Cementi spa per
la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti speciali non
pericolosi.

“Il caso Tempa Rossa – continua la parlamentare – ci ha insegnato che la
vigilanza, quando si realizzano sul territorio attività per la gestione dei
rifiuti, deve essere massima. Ciò deve valere anche nel caso di Montebello
Jonico. Per questa ragione ho deciso di sollevare la questione col
ministero dell’Interno e dell’Ambiente, tramite un’interrogazione. A quanto
risulta dagli atti, il comune di Montebello Jonico sembra non aver
garantito l’accesso a tutte le informazioni che un caso così delicato
avrebbe richiesto. Al di là della problematica relativa ad una risposta
insoddisfacente alle richieste di un consigliere, la questione è più vasta
e riguarda l’esclusione della cittadinanza da scelte che possono avere
gravi ripercussioni sul territorio. Il mancato coinvolgimento della
popolazione è, in molti casi, non solo una pratica assai opinabile di chi
crede che amministrare corrisponda a far cadere decisioni dall’alto, ma
anche il miglior presupposto perché i procedimenti siano caratterizzati da
opacità. E’ ancora troppo presto per dire se questo è il caso di Montebello
Jonico, ma certo la scarsa chiarezza sulla pubblicazione della
documentazione relativa alla Valutazione d’Impatto Ambientale, da parte
degli uffici e dell’amministrazione, è un indizio che dovrebbe indurre ad
accendere i riflettori su un progetto che sta partendo malissimo.”

“Noi del Movimenti 5 Stelle– termina la deputata – non possiamo che
ribadire la nostra linea per evitare illegalità e corruzione nella politica
come nella pubblica amministrazione: essa si basa sulla trasparenza e sulla
partecipazione. Il controllo diffuso è l’unico mezzo per evitare abusi, in
una terra che di onestà ne ha fin troppo bisogno.”