Per il consigliere regionale ”rimane ancora una domanda di fondo e che evidenzia una contraddizione, già denunciata dal Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcioni: può una struttura regionale operare senza una netta distinzione dei ruoli con la conseguenza che chi effettua una valutazione allo stesso tempo deve applicare i risultati dell’ispezione”
Muore dopo trasfusione, Giordano: “La Regione può chiamarsi fuori?”
Per il consigliere regionale ”rimane ancora una domanda di fondo e che evidenzia una contraddizione, già denunciata dal Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcioni: può una struttura regionale operare senza una netta distinzione dei ruoli con la conseguenza che chi effettua una valutazione allo stesso tempo deve applicare i risultati dell’ispezione”
REGGIO CALABRIA – ”Vi sono precise responsabilità della Regione nella tragedia che ha provocato la morte di Cesare Ruffolo”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Giuseppe Giordano. ”Possono le eventuali responsabilità, anche di natura penale, che saranno riscontrate per la morte di Cesare Ruffolo – prosegue la nota – ricondursi esclusivamente a chi rivestiva ruoli direttivi all’interno del Centro trasfusionale e/o dell’Azienda ospedaliera, o, al contrario, sussistono precise responsabilità, quantomeno di ordine politico, in capo alla struttura regionale della sanità e anche allo stesso Commissario ad acta? A prima vista sembrerebbe che il governo regionale nel suo insieme sia esente da critiche atteso che, come ricordava il collega Imbalzano in una recente nota, vi siano precise responsabilità del precedente governo nazionale che ha bloccato il percorso della legge regionale, approvata all’unanimità, istitutiva del Centro regionale del sangue. Tale provvedimento legislativo, vorrei precisare, seppur censurato dalla Corte Costituzionale, con successiva deliberazione dell’assise regionale veniva sospeso nella sua efficacia a seguito dei rilievi del tavolo Massicci e ciò nonostante la mia opposizione sul punto in quanto ritenevo necessario che si apportassero le modifiche richieste per superare i vizi di incostituzionalità e permettere comunque che l’articolato normativo potesse essere operativo nelle linee essenziali”. Per Giordano ”rimane ancora una domanda di fondo e che evidenzia una contraddizione, già denunciata dal Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcioni: può una struttura regionale operare senza una netta distinzione dei ruoli con la conseguenza che chi effettua una valutazione allo stesso tempo deve applicare i risultati dell’ispezione. Quis custodiet ipsos custodes? (Chi sorveglierà i sorveglianti?) direbbero i latini. Se questi sono i fatti può il Governatore Scopelliti chiamarsi fuori, sotto il profilo politico, da questa vicenda?”.