Le mani della ‘ndrangheta sul “Terzo Valico”, decine di arresti in Calabria, Liguria e Piemonte
Lug 19, 2016 - redazione
Nella giornata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte ed in altre Regioni del nord Italia, sono state eseguite dalla Polizia di Stato e dalla D.I.A. 42 misure cautelari – 34 in carcere, 6 ai domiciliari e 2 interdittive dall’esercizio di un pubblico ufficio-, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, a carico dei seguenti soggetti, affiliati e contigui alla ‘ndrangheta delle cosche reggine “RASO – GULLACE – ALBANESE” e “PARRELLO – GAGLIOSTRO”, indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società:
Custodia cautelare in carcere:
- RASO Antonino, nato a Cittanova (RC) il 06.07.1948;
- ACCAME Fabrizio, nato ad Albenga (SV) il 21.11.1969;
- GULLACE Carmelo detto “Nino”, nato a Cittanova (RC) il 06.01.1951;
- GULLACE Elio, nato a Cittanova (RC) il 29.11.1958;
- FAZZARI Giulia, nata a Genova il 23.07.1959;
- FAMELI Antonio, nato a San Ferdinando di Rosarno (RC), 23.10.1938;
- SUTTO Giampaolo, nato a Genova il 29.03.1961;
- GRUTTERIA Marianna, nata a Serravalle Scrivia (AL) il 27.10.1970;
- SOFIO Orlando, nato a Cittanova (RC) il 04.02.1954;
- SIPALA Agrippino, nato a Raddusa (CT) il 19.02.1948;
- D’AMICO Vincenzo, detto “Enzo”, nato a Taurianova il 31.03.1968;
- AMMIRAGLI Alfredo Beniamino, detto “Direttore”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 21.04.1967;
- CORSETTI Massimiliano, detto “il romano”, nato a Roma il 18.12.1966;
- POLITI Girolama, nata a Cittanova (RC) il 09.10.1952;
- GIOVINAZZO Girolamo, detto “Jimmy”, nato a Cittanova (RC) il 27.07.1972;
- POLITI Francesca detta “Luciana”, nata a Roma il 04.10.1973;
- POLITI Rocco, nato a Cittanova (RC) il 21.02.1957;
- POLITI Rosario, nato a Cittanova (RC) il 27.10.1959;
- TAIANO Luigi, nato a Napoli il 03.11.1969;
- ALBANESE Michele, nato a Rosarno (RC) l’8.10.1955;
- CAMINITI Fortunato, detto “Gaetano”, nato a Taurianova (RC) il 07.08.1959;
- GAGLIOSTRO Candeloro, detto “Enzo” o “geometra” o “ Cecè” o “principale”, nato a Taurianova (RC) il 28.07.1968;
- GAGLIOSTRO Carmelo,nato a Palmi (RC) il 10.06.1974;
- PIRRELLO Pietro, detto “ Piero”, nato a Reggio Calabria il 22.05.1976;
- ROSSINI Demetrio, detto “ Demi” o “ portachiavi” o “messo”, nato a Palmi (RC) il 20.11.1973;
- BARONE Adolfo, nato a Palmi (RC) il 16.02.1967;
- MILITANO Fortunata, detta “Nuccia”, nata a Palmi (RC) il 19.04.1970;
- FILIPPONE Rocco, nato a Palmi (RC) il 21.02.1981;
- PARISI Gabriele, detto “il consulente” o “ ciuchino” o “ ciu-ciu”, nato a Palmi (RC) il 26.12.1982;
- ZOCCOLI Vincenzo, nato a Palmi (RC) il 20.01.1976;
- BARONE Pietro Giovanni, detto “Giampiero” o “ Mister Dollaro”, nato a Palmi (RC) il 24.06.1970;
- GULLACE Francesco detto “Ciccio”, nato a Cittanova (RC) il 04.01.1949;
- RASO Francesco, nato a Polistena (RC) il 12.03.1992;
- CONTARTESE Pantaleone, detto “Leone” o “Luni”, nato a Limbadi (VV) il 23.04.1946;
Arresti domiciliari:
- FAZZARI Rita, nata ad Albenga (SV) il 21.04.1969;
- ORLANDO Roberto, nato ad Albenga (SV) il 20.05.1971;
- ORLANDO Salvatore, nato a Vibo Valentia il 25.06.1970;
- GALLUCCIO Antonio, nato a Cinquefrondi (RC) il 25.06.1981;
- IERO Giuseppe, detto “Peppe”, nato a Reggio Calabria il 04.07.1982;
Misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio:
- VAZZANA Annunziato, detto “Nuccio”, nato a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 24.04.1965;
- MAZZEI Salvatore, nato a Calanna (RC) il 15.04.1956.
Nuova richiesta d’arresto anche per il senatore Antonio Caridi, di Gal. Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto in questo caso che le accuse fossero assorbite dall’ordinanza emessa nell’operazione “Mammasantissima” che ha svelato la cupola che governa la ‘ndrangheta. La Dda di Reggio Calabria aveva chiesto poi l’arresto del deputato Giuseppe Galati di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, indagato per corruzione aggravata dalle modalità mafiose, ma il gip non l’ha accolta perché non ha ritenuto sussistesse un quadro indiziario grave. “Al parlamentare viene contestata una vicenda relativa a un terreno per agevolare la composizione di alcune tematiche che riguardavano la sospensione dei lavori in un’area vincolata di Roma”, fa sapere la procura di Reggio Calabria. La stessa procura aveva avanzato una richiesta di misura cautelare ma il gip ha ritenuto che il quadro indiziario rappresentato non fosse grave, in particolare non era univoco il comportamento posto in essere né l’effettiva accettazione della promessa.
L’inchiesta, convenzionalmente denominata”Alchemia”, si è sviluppata in due fasi operative: una, condotta dal Centro Operativo D.I.A. di Genova, collaborato dai Centri Operativi di Reggio Calabria e Roma, nei confronti di elementi affiliati alla cosca mafiosa “RASO-GULLACE-ALBANESE” di Cittanova (RC); l’altra, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile di Genova e di Reggio Calabria nonché dalla Squadra Mobile di Savona, con riguardo a soggetti appartenenti alla medesima consorteria mafiosa ed a quella denominata “PARRELLO-GAGLIOSTRO” di Palmi (RC).
Le investigazioni hanno disvelato il grande interesse degli appartenenti alle citate consorterie della ‘ndrangheta per diversi settori “strategici”, quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, autotrasporti, smaltimento e trasporto di rifiuti speciali, con l’individuazione di società intestate a prestanome.
Affiliati alla cosca cittanovese operanti in Liguria hanno confermato il loro profilo di pericolosità e di solido collegamento con la “casa madre”, evidenziando ancora una volta il rilevante ruolo della Liguria nelle dinamiche e negli interessi della ‘ndrangheta nel Nord Italia.
E’ stata altresì documentata la partecipazione a diversi summit mafiosi da parte degli indagati, sancendo la loro intraneità all’organizzazione criminale di matrice calabrese. Inoltre è stata accertata la rituale affiliazione di figli di ‘ndraghetisti al momento del compimento della maggiore età.
Sono state comprovate relazioni con esponenti della politica reggina, anche a livello nazionale, funzionali ad un reciproco scambio di favori, che hanno confermato l’interesse che le cosche hanno nel coltivare le indispensabili connessioni con il mondo politico. Altri rapporti intrattenuti con le medesime finalità sono stati riscontrati con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria.
Inoltre, in Liguria e Piemonte, è stata accertata l’infiltrazione degli appartenenti alla cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” in sub-appalti già aggiudicati per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria d’interesse nazionale denominata “Terzo Valico dei Giovi”, attualmente in fase di costruzione con l’avvenuta cantierizzazione di siti afferenti al settore ligure/piemontese. Allo scopo di agevolare l’inizio dei lavori alcuni affiliati hanno anche sostenuto il movimento “SI’ TAV”.
Particolarmente intensi sono stati i rapporti accertati tra le imprese della cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” e gli amministratori di alcuni comuni liguri, il cui operato è stato oggetto di condizionamento, anche mediante la sollecitazione al pagamento indebito di somme di denaro, con specifico riferimento alla fornitura di servizi in materiale ambientale.
Le imprese edili e di movimento terra riferibili alla cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE”, hanno acquisito anche appalti dalla Cooperativa “Coopsette”, attraverso la corruzione di dipendenti infedeli che assegnavano le commesse a seguito dell’approvazione di preventivi appositamente “gonfiati”, così consentendo un maggior guadagno alle imprese mafiose e assicurarsi il pagamento di un corrispettivo.
La complessa attività investigativa ha permesso infine di documentare gli stretti rapporti e la sussistenza di interessi economici comuni tra la cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” e quella dei “PARRELLO-GAGLIOSTRO” di Palmi (RC), i cui affiliati gestiscono numerose società – attive prevalentemente nel settore dei servizi di igiene ambientale con sedi in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria – intestate a prestanome che, grazie a compiacenti imprenditori e manager genovesi e romani, avevano acquisito, tra gli altri, il sub-appalto per i servizi di igiene civile e industriale di “Poste Italiane S.p.a.” e “Alleanza Assicurazioni S.p.a.” in provincia di Reggio Calabria.
In particolare appare interessante la tendenza della ‘ndrangheta ad investire i propri capitali illeciti nel settore della produzione e commercializzazione di lampade a led.
Inoltre sono stati documentati consistenti investimenti all’estero nel settore immobiliare mediante una serie di operazioni realizzate in costa Azzurra, nelle Canarie ed in Brasile, attraverso il riciclaggio di capitali di provenienza illecita e la contestuale acquisizione di disponibilità finanziarie in queiPaesi in forza di rapporti instaurati con fiduciari locali.
E’ stato, infine, eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di nr.21 società, di seguito elencate, la maggior parte delle quali con sedi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in una quarantina di milioni di euro:
Società:
- SAMOTER s.r.l., con sede legale in Borghetto Santo Spirito (SV);
- ERRE. s.r.l., con sede legale in Borghetto Santo Spirito (SV);
- LIGURIA 2000 soc. coop., con sede in Borghetto Santo Spirito (SV);
- ALFA CENTER s.r.l., con sede a Novate Milanese (MI);
- sala giochi CA’ ROYALE, sita in Loano (SV);
- ECOLAZIO 87 r.l., con sede operativa in Roma;
- REMAPLAST s.r.l., con sede in Pomezia (RM);
- POLYECO s.r.l., con sede a Cerveteri (RM);
- REMASERVICE r.l., con sede a Roma;
- M.R. SERVICE s.r.l., con sede a Roma;
- IN AMBIENTE s.r.l. (oggi POLITI IMMOBILIARE s.r.l.), con sede a Pomezia (RM);
- VALMAT s.r.l., con sede a Roma;
- S.A s.r.l., con sede in Roma;
- SOCIM s.r.l., con sede in Roma;
- I FALEGNAMI di GALLUCCIO Antonio & C., con sede legale e operativa in Cittanova (RC);
- MILLENIUM SERVICE r.l., con sede legale in Bergamo ed unità operativa in Ravenna;
- PHOTRONIX s.r.l., con sedi a Bergamo, Cazzago S. Martino (BS) e Schio (VI);
- OMNIA SOLUTION SERVICE s.r.l., con sede legale in Barberino Val D’Elsa (FI);
- ditta ALANEL s.r.l., con sede a Palmi (RC);
- AGRITURIMO e B&B BEVERLY VILLAGE, sito in Palmi (RC);
- EUROSERVIZI di GRUTTERIA Marianna, con sede in Serravalle Scrivia (AL).
Coinvolti anche due parlamentari
Nella rete dell’antimafia di Reggio Calabria anche due parlamentari. Tra gli indagati dell’operazione Alchemia, infatti, compaiono i nomi del senatore Antonio Caridi e del deputato Giuseppe Galati. Per entrambi il giudice delle indagini preliminari ha rigettato la richiesta di arresto. Le richieste d’arresto sono state presentate dal procuratore capo Federico Cafiero De Raho, dal suo aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti Di Palma e Pantano. Nel caso di Galati il gip non ha ritenuto sufficienti gli elementi necessari per giustificare l’arresto, mentre nel caso di Caridi le accuse sarebbero state assorbite nell’ambito della richiesta d’arresto formulata nell’inchiesta «Mamma Santissima» che ha svelato un vero sistema criminale, mix di massoneria, mafia e clientele, che ha governato la città di Reggio Calabria. L’indagine di oggi della Dia di Genova e della Squadra Mobile ha portato in carcere 40 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società. L’inchiesta Alchemia è partita dal monitoraggio di alcune ditte che operano nel movimento terra nell’area del Savonese e si sono poi allargate.
Negli atti dell’accusa diversi capitoli riguardano i rapporti con la pubblica amministrazione. E gli interessi delle cosche Raso-Gullace, cosche calabresi ma liguri d’adozione, anche nella Capitale. Così come la gestione di importanti appalti, come quello di un importante infrastruttura ferroviaria qual è il Terzo Valico in Liguria. Il deputato Giuseppe Galati, oggi esponente di Ala a Montecitorio (il partito di Denis Verdini), è indagato per corruzione aggravata: «Al parlamentare viene contestata una vicenda relativa a un terreno per agevolare la composizione di alcune tematiche che riguardavano la sospensione dei lavori in un’area vincolata di Roma», è quanto trapela finora.