«Il disavanzo sanitario della Calabria è destinato a crescere e i commissari Scura e Urbani sono già pronti a scaricare sulle aziende della regione». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, al termine dell’audizione del dg del dipartimento per la salute, Riccardo Fatarella, da parte della commissione speciale di Vigilanza del Consiglio regionale della Calabria. La parlamentare era stata invitata dal presidente della commissione, il consigliere Giuseppe Ennio Morrone, a seguito delle sue numerose segnalazioni. Rimasta a Roma per influenza, Nesci ha voluto dare il suo contributo, delegando i collaboratori Gianluigi Scaffidi ed Emiliano Morrone, che in audizione hanno riassunto numerose questioni già sollevate dalla parlamentare con esposti, interrogazioni e diffide specifiche. Dai 10 milioni in più al policlinico universitario di Catanzaro fino alla recente legge regionale che avvantaggia gli studi odontoiatrici; dal segretariato fuori legge di Scura e Urbani al recente allungamento della durata dei commissari aziendali, fino all’impossibilità giuridica di confermare Antonio Belcastro a capo del policlinico universitario, tramite i collaboratori la parlamentare ha illustrato la sua opera di controllo e chiesto l’intervento della commissione di Vigilanza del Consiglio regionale; anche sull’illegittima nomina triennale di Giulio Carpentieri e sulla forzatura di Scura e Urbani circa l’integrazione tra l’ospedale catanzarese “Pugliese-Ciaccio” e il policlinico universitario. «Il commissariamento è pericolosissimo – ammonisce la deputata 5 stelle – e non garantirà i servizi essenziali, che da qui a due anni finiranno al collasso. Il governo centrale sta calpestando l’articolo 120 della Costituzione, che limita in modo tassativo l’esercizio dei poteri sostitutivi. Con il commissariamento la sanità morirà, sia per la troppa discrezionalità dei commissari, sia per i cortocircuiti col dipartimento». «Nell’audizione in Vigilanza il dg Fatarella – racconta la parlamentare – ha bocciato la nuova rete dell’assistenza ospedaliera e confermato le criticità riscontrate dalla commissione dell’Asp di Crotone nella Cardiochirurgia di Catanzaro, specie la mancanza della terapia intensiva dedicata». «Come ho suggerito, e lo ha ribadito pure il dg Fatarella, la strada per uscirne – conclude Nesci – è presentare un nuovo programma operativo».