Spett.li Presidenti Vogliamo porre l’attenzione sulla delibera della Lega Volley Serie A Femminile, che riportiamo in allegato, invitandoVi a intervenire immediatamente su questo abuso, nonché atto palesemente discriminatorio. Premettiamo che la GOLEM VOLLEY Palmi non è toccata dal provvedimento in oggetto in quanto la delibera non ha messo in discussione la formalità del nostro operato e non prevede niente per questa stagione, ma in altra sede è stata messa in discussione solo l’etica (poi un giorno quel qualcuno ci spiegherà l’etimologia della parola etica, visto che abbiamo visioni evidentemente diverse della stessa). Quindi la nostra missiva è proprio per il futuro, in una prospettiva dove noi non possiamo essere visti come società agevolata in tal senso negli anni a venire. Riteniamo l’atto della federazione sia da censurare per diversi motivi che brevemente vi elenchiamo. Atto abusivo in quanto, non riteniamo sia competenza della Lega decidere sui tesseramenti e quindi delibera che possiamo già considerare nulla già solo per questo in quanto prevarica di fatto le prerogative che sono della Federazione Italiana di Pallavolo. Errore di prevaricazione che si può commettere solo da chi si ritiene “giusto” in esclusiva, tale da concepire inattaccabile anche una scelta che non gli compete. Atto evidentemente discriminatorio. Tutto ci saremmo aspettati, tranne che la discriminazione fosse riportata nero su bianco in una delibera di Lega di Pallavolo. Si è riusciti con quest’atto a gestire lo sport come strumento della volontà arbitraria (quale prevaricazione del più forte sul più debole) e non come condizione della coesistenza sociale. Atto che non tiene conto del fatto che comunque non può essere regolamentato sicuramente in sede nazionale, in quanto se l’atleta è tesserata da un’altra federazione, dovremmo poi dire che l’Italia non accetta atlete che provengono da altre federazioni, ma secondo un proprio criterio che riporterebbe l’Italia nella classifica dei diritti in posizione da play-out. Atto che sarebbe applicabile solo ed esclusivamente a chi si è dichiarata nei media “transgender”, in quanto se arrivasse donna con documenti da donna da altro stato, ma anche dall’Italia (in quanto tutto questo è palesemente coperto dalla privacy), nessuno potrebbe sapere se la stessa un giorno era uomo o meno. O vogliamo fare una visita particolareggiata a tutte le atlete per verificarne “la razza pura”? Atto fondato su un presupposto inesistente, ossia la mancanza di regole. Se noi abbiamo fatto il tesseramento lo abbiamo fatto secondo delle regole. Se queste non piacciono è un altro discorso. O per regole si intende il fatto che non è previsto il terzo sesso? Vi sono norme che regolamento l’appartenenza di genere. Che sono chiare ed inequivocabili che la Golem Volley Palmi ha rispettato e che, giustamente, il Coni e la Fipav si sono attenuti non prevaricando come giusto la legislazione. Chiediamo pertanto l’immediato intervento della Federazione e del CONI, per richiamare la LEGA Pallavolo serie A Femminile al suo ruolo e a revocare quella delibera senza nessun senso, nessuna logica e soprattutto altamente discriminatoria. Non perché possa avere effetto in quanto riteniamo non valga a nulla, ma solo per il senso della decenza e del rispetto per la vita di chiunque e delle diversità di ognuno.
GOLEM VOLLEY PALMI
Norme per il tesseramento degli atleti transgender: ecco il documento approvato dalle Società della Lega Pallavolo Serie A Femminile
Le Società della Lega Pallavolo Serie A Femminile, riunitesi in Assemblea a Milano il 14 marzo 2017, hanno affrontato e discusso il tema del tesseramento di atleti transgender nei Campionati di Serie A. Premesso che Sino ad ora tutti i documenti e le richieste inoltrate sul tema sono stati prodotti sempre e comunque con particolare riguardo alla tutela dei diritti delle persone, del rispetto della privacy e della salvaguardia dei diritti di tutte le atlete e che su tale linea intendono proseguire, con l’unico obiettivo dell’ottenimento di regole chiare a tutela della disciplina sportiva della pallavolo femminile; la Lega Pallavolo Serie A Femminile in data 22 Febbraio ha inoltrato alla Presidenza della FIPAV e per conoscenza alla Presidenza del CONI una richiesta di chiarimento sul tesseramento di una atleta in forza alla società Volley Nike Palmi militante nel Campionato di A2 per la stagione 2016/17; la Lega Pallavolo Serie A Femminile essendo a conoscenza del Consensus Meeting del Novembre 2015 tenutosi presso la sede del CIO, relativo al tema denominato “Sex Reassignement and Hyperandrogenism”, e che lo stesso ha evidenziato alcune linee guida per le organizzazioni sportive quando si tratta di determinare l’eleggibilità a competere da parte di atleti maschi e atlete femmine, ha richiesto formalmente di venire a conoscenza se tali indicazioni del CIO fossero state recepite dalla FIVB e di conseguenza dalla FIPAV per il tesseramento dell’atleta in forza alla società Volley Nike Palmi; nel caso fosse sancito il rispetto delle linee guida emanate dal CIO, la Lega ha richiesto di essere confortata in merito ai dati che disciplinano l’applicazione dei protocolli; a seguito della mancata presa di posizione di FIPAV e CONI, la Lega Pallavolo Serie A Femminile in data 27 febbraio u.s. ha inoltrato una lettera al Presidente della FIVB chiedendo conto del regolamento in essere, delle eventuali applicazioni e delle procedure da seguire in simili casi; in data 3 marzo il Direttore Generale della FIVB, Fabio Azevedo, ha risposto che per il fatto che la classificazione di un individuo come atleta uomo o atleta donna e l’ammissibilità alle competizioni sportive sono concetti separati, la riclassificazione di un atleta da maschio a femmina o da femmina a maschio non comporta l’ammissibilità automatica a partecipare alle competizioni del nuovo genere. L’ammissibilità è, insomma, da valutare separatamente; a questo proposito la FIVB, pur a conoscenza dell’esistenza dei documenti e di linee guida emanate dal CIO (riferiti nella citata lettera), ha chiarito che tali documenti non sono applicabili allo sport della pallavolo. Dopodiché la stessa FIVB ha precisato che, in riferimento all’ammissibilità delle atlete nello sport della pallavolo, le norme prevedono che alle atlete di sesso femminile possa essere richiesto, caso per caso, di fornire un certificato di verifica di genere emesso dalla commissione medica FIVB o dal CIO per poter essere ammessa a partecipare alle competizioni sotto l’egida della FIVB. Viceversa – ha sottolineato – le normative vigenti non prevedono l’esistenza di tale procedura a livello nazionale. Ciò significa che la norma relativa al certificato di verifica del genere, per quanto attualmente previsto dai regolamenti FIVB, non si applica alle competizioni a livello nazionale; la FIVB ha dunque concluso che l’ammissibilità degli atleti transgender in competizioni nazionali deve essere valutata secondo norme da emanarsi dalla Federazione Nazionale del Paese in cui l’atleta transgender vuole competere; tale sistema di norme evidentemente determina un grave buco regolamentare, da colmare con apposite e attualmente non esistenti normative nazionali, secondo quanto comunicato da FIVB; per tali ragioni, nella prima riunione del nuovo Consiglio Federale FIPAV tenutosi a Roma venerdì 10 marzo u.s., la Lega Pallavolo Serie A Femminile ha richiesto alla Federazione di attivare immediatamente una Commissione apposita che possa definire in breve tempo le regole per il tesseramento di atleti che cambiano genere e disciplinare per il futuro il tesseramento degli atleti transgender; la FIPAV si è impegnata in tal senso a redigere regolamenti per il tesseramento di atleti transgender d’intesa con il CONI; deliberano che, in attesa, sia necessario aspettare l’emanazione di tali regolamenti prima di procedere al tesseramento di nuove atlete transgender; di richiedere alla Società Volley Nike Palmi di presentare, come promesso, i documenti medico-legali che attestino il cambio di genere dell’atleta transgender tesserata e sino ad oggi non conosciuti né dalla Federazione Internazionale Pallavolo né dalla Federazione Italiana Pallavolo; di chiedere infine alla FIPAV di recepire nelle normative che predisporrà sul tema la Legge in vigore n. 164 del 14 aprile 1982 relativa al cambio di genere.