“O Santu Roccu (Sposatu) meu felici e mbiatu, dispenza grazi a dì sira e matina e li dispenza pe li soi devoti, prima abbascia la testa e poi si inchina…”. Questa è la preghiera che Gastone Paperone Scionti, da buon cattolico fervente, praticante e “roboante”, rivolge tutti i giorni a (Santu) Rocco Clyde Sposato. Si mormora che ultimamente il “commissario” Gastone Paperone abbia incentivato le dosi di preghiera in vista dell’approvazione del bilancio che lo terrà in piedi per un altro anno. D’altronde Mao disse “un passo alla volta” e quindi, tiriamo a campare. Il nuovo titolo di “commissario”, meritatamente conquistato sul campo con tanto di medaglia perché è riuscito a non far sentire la differenza tra lui e i commissari prefettizi che lo hanno preceduto. Su questa cosa vanno dati i meriti al sindaco con la dovuta e conseguente onestà intellettuale.
E, il fatto che ha un giunta attiva, fervida, piena di iniziative e molto allegra, ma soprattutto visibile quasi come i formicai d’inverno. Una giunta molto spedita come una “posta celere” come ad esempio è Loprete al quale vanno dato i meriti di essere sempre ben fornito di merendine per l’occasione. La verve di Mamone (quasi come il sorriso del segretario comunale), sempre presente e con un’euforia fuori dal normale, però non si scompone, sta fermo lì, seduto in quella poltrona alla fine del tavolo (anche in questo momento, mentre scrivo), nessun cenno animato né di respirazione. È un assessore con molte deleghe ben incastonate tra di loro che lo rendono immobile! E poi ci sono, poi c’è, poi ci sarebbe, poi gli altri assessori e il vicesindaco sono, ovvero sarebbero, va bè ci saranno anche loro in qualche modo! Morale, è una giunta che va riformata, rimpastata, assemblata e parliamoci chiaro va smaltita per essere rinnovata e soprattutto da modificare geneticamente.
Quasi un anno e mezzo di amministrazione per ricordarsi di cosa? Di Pino Obama Falleti che indossa una cravatta e porta i fantasmini al posto delle calze e del condannabile evento che gli è accaduto? O magari dei presunti soldi a seguito di un’interrogazione di Biasi che il presidente del consiglio dovrebbe restituire o della guerra contro Facebook del sindaco? Oppure dei cartoni piazzati negli uffici comunali per eventuali valutazione degli uffici? Ah, c’è un’altra cosa, il cappello (orribile) inglese invernale del sindaco e per dovere di correttezza anche delle camicie che si fa confezionare su misura con tanto di iniziali.
Quando leggi un manifesto di risposta all’opposizione, occorre anche mettere da parte le ipocrisie, sia da una parte che dall’altra. Tra una muffa e un odore stantio di chiuso, ho volutamente cercato alcuni pezzi che questa rubrica fece tra il 2010 e il 2014….e sapete cosa dicevano? Le stesse cose che il “commissario” Gastone Paperone scrive nella sua “enciclica”, perché o si tratta di questo oppure del titolo di un romanzo di Edgar Allan Poe, “Lo stato dell’arte fra luci e ombre”.
C’era una ricognizione dei conti fatta dall’allora sindaco Romeo nel secondo mandato, la quale diceva le stesse cose, parlava di Enel, rifiuti solidi urbani, Fons Nova, Gioseta, etc…etc… e così fu negli anni successivi e quelli precedenti. C’erano delibere della Corte dei Conti pubblicate (da me) in molti contesti della stampa in cui si asseriva che il Comune fosse fortemente colpito da un’onta di para-dissesto. Veniva riportato che la Corte dei Conti già nel 2012 aveva individuato delle criticità, che nei fatti sono più o meno gli stessi di oggi i quali, il “commissario” Gastone Paperone scrive in un ampio manifesto. La Corte scriveva così, “Al termine dell’attività istruttoria relativa al rendiconto 2010 del Comune di Taurianova (RC) sono stati rilevati vari comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria idonei (…)”. E non solo, si badi bene la gestione degli anni menzionati dalla Corte, “Si rileva che la formazione di debiti fuori bilancio si è caratterizzata, nel corso degli anni, per un costante incremento (anno 2007, € 99.820,00; anno 2008, € 84.383,00; anno 2009, € 230.949,00) denotando pertanto una criticità di natura strutturale per fronteggiare la quale l’Ente dovrà attuare misure correttive principalmente nella gestione del contenzioso (…)”. Poi aggiungi mutuo banca Opi e tante altri fardelli vari, aggiungi che ci sono in merito a questi “danni” che aveva sottolineato la Corte anche quattro atti di indirizzo dell’allora commissario, il prefetto Luisa Latella, la quale aveva esordito dicendo, “Ho preso un treno quasi in deragliamento”, era il 2007!
Siamo arrivati a ciò che oggi in poche parole, a quasi un anno e mezzo di amministrazione Scionti, lo stesso certifica il suo fallimento ad amministrare. Mi sarei aspetto, alla fine di quel lungo manifesto testuali parole, “Mi ero candidato per risollevare le sorti di questa città, ammetto la mia grave incapacità di andare avanti, abbiamo scherzato durante la campagna elettorale, in quanto sono cose che si dicono in tempo di elezioni e quindi, rassegno le mie dimissioni da sindaco, lasciando il posto a future elezioni per far riprendere in mano la città a chi ha più capacità di me, scusatemi e buona fortuna”. Ma è stato solo un sogno, il mio, tra “luci e ombre”.
Questo bilancio sarà approvato grazie ai voti di Santu Rocco Clyde Sposato, un “esente ticket” che non vuole nulla, ma lo fa in virtù di trascorsi infelici con l’ex sindaco Biasi (defenestrato da assessore nel lontano 2003 e da allora la lingua batte dove il dente duole). Sposato pur di non (ri)consegnare la città a Biasi, voterà tutto a favore (e secondo me fa bene, avrei fatto anche io lo stesso, anche esalando l’ultimo respiro sarei andato anche moribondo a votare contro Biasi). Gastone Perone non ha la maggioranza, ha perso tre elementi i quali lo vorrebbero fuori da quel palazzo, ma il prode Rocco (Sposato) che di protesi e stampelle, visto il suo lavoro, se ne intende, lo terrà in piedi. E Gastone ride o almeno per un anno potrà ridere ancora, la sua fortuna (in gergo “culo”), è attualmente in fase di studio nelle migliori attività di ricerca scientifica.
Una lancia (anche qualcos’altro fosse per me) andrebbe spezzata a favore di Biasi, quando replicate alle accuse fatte dallo stesso e menzionate viaggi, sperperi e altro ancora, prima di farlo io consiglierei di voltarsi verso quello scranno che sta in alto in posizione centrale e osservare chi sta seduto in quella poltrona. Lo dico così, tanto per dire, prendetelo come un consiglio, magari riuscirete a sbagliare di meno quando scrivete. “O Santu Roccu (Sposatu) meu felici e mbiatu, dispenza grazi a dì sira e matina e li dispenza pe li soi devoti, prima abbascia la testa e poi si inchina…”.