“OLTRE CON NOI, MESORACA” AL VETRIOLO: «COME AL SOLITO LA MAGGIORANZA IGNORA LE NOSTRE SEGNALAZIONI»

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Il gruppo consiliare di opposizione attacca: “Anziché entrare nel merito delle indicazioni (legittime, puntuali e fondate) – da noi avanzate preferisce deviare l’attenzione spostando il dibattito su tutt’altri fronti”

MESORACA (KR) –  25 APRILE 2025 «Un copione già visto: ogni critica viene archiviata tirando in ballo il passato. Ma, se proprio vogliamo dirla tutta, quel passato è anche vostro. Ci preme ricordare, però, che se qualcuno amministrava, qualcun altro era all’opposizione. Perché l’unica risposta che sapete dare è sempre la stessa: “I dieci anni di Carmen Carceo.”Lo affema in una nota il gruppo consiliaere di opposizione “Oltre, con Noi Mesoraca“.

Il gruppo aggiunge: «Eppure il signor Parise è sindaco da sei anni, non da sei mesi. Il tempo delle responsabilità è adesso. Noi, a differenza vostra, riteniamo che sia oggi il tempo del dovere. Dobbiamo preoccuparci di ciò che si sta facendo adesso, vigilare affinché venga portato a termine e fatto nel miglior modo possibile. Abbiate il coraggio di accettare le critiche, perché spesso – se ascoltate – sono uno strumento per migliorarsi. Fuggire dal confronto è la scorciatoia dei deboli.

“Oltre, con Noi Mesoraca” insiste: «Quanto al resto, lasciateci dire una cosa: i selfie non ci appartengono. Non ci interessa autocelebrarci né mostrarci in posa. Andiamo nei cantieri perché è un nostro preciso dovere. Peccato che, nella maggior parte dei casi, li troviamo deserti, con lavori fermi o a rilento. Aprire un cantiere è facile. Portare a termine un’opera è un’altra cosa. Quanto alla strada Turra: consentire il transito a cittadini e scuolabus su un tratto di lavori non conclusi non è un gesto di “coraggio”, come qualcuno lo ha definito, ma un atto di irresponsabilità e  pressappochismo che mette a rischio la sicurezza».

A proposito di lavori pubblici, «allora parliamone seriamente» aggiunge l’opposizione. Cominciando  dal campo sportivo Campizzi caratterizzato da «lavori ad intermittenza – annota l’opposizione -. Ogni settimana si annuncia la fine imminente, ma siamo a oltre 360 giorni di cantiere, ben oltre i 210 previsti. Cosa si nasconde dietro questi continui rinvii? Errori progettuali? Carenza di fondi?». Poi la scuola media Filippa. «Anche qui lavori incerti e lenti – sottolinea “Oltre con Noi, Mesoraca” –  Problemi non solo in corso d’opera ma già presenti in fase progettuale.
La conclusione era prevista per gennaio 2025, ma già ora è chiaro che nemmeno questa scadenza verrà rispettata». E ancora i campetti Ecce Homo. «Due interventi molto pubblicizzati –  analizza il gruppo  -. Uno non è mai partito e l’altro, dopo mesi di fermo, ha visto ripartire i lavori. Ma il termine previsto (90 giorni dalla consegna, avvenuta il 5 giugno 2024) è già in discussione».

L’elenco prosegue con: edificio Turra: lavori iniziati il 29 novembre 2023. Durata prevista: 350 giorni. Cantiere fermo; strada Turra: lavori fermi, cantiere desolatamente aperto; mensa scolastica Santa Margherita: anche qui tutto fermo; riqualificazione del fiume Vergari: lavori mai ripartiti, nonostante abbiate dichiarato che l’iter burocratico è stato regolare.

«Ogni cantiere fermo genera disagi, è vero – incalza “Oltre, con Noi Mesoraca” –  Ma un’amministrazione attenta ha il dovere di ridurre quei disagi, rispettare i tempi, vigilare sui lavori e scegliere soluzioni concrete, non spot social. Il vostro ultimo post, purtroppo, non offre alcuna risposta concreta. La solita narrazione: Carmen Carceo è brutta e cattiva!”Una politica seria non si fa con slogan e vittimismo, ma con trasparenza e assunzione di responsabilità. Infine, una precisazione sul confronto politico: noi ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci, in aula e fuori. Il consiglio comunale sul regolamento del commercio, ad esempio, è solo uno dei tanti momenti in cui lo abbiamo dimostrato».

L’opposizione conclude: «Il confronto è il sale della democrazia. Ma per confrontarsi davvero  servono interlocutori capaci di ascoltare, non solo di parlarsi addosso».