Omicidio del 22enne in Calabria, prima la lite e poi la vendetta, fermato un 29enne ritenuto il presunto omicida
Feb 25, 2025 - redazione
Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il supporto di quelli del Comando Compagnia di Cosenza, a seguito delle serrate indagini condotte dopo l’omicidio del giovanissimo SIBAA Mohamed, avvenuto la sera del 21 febbraio 2025, con il coordinamento investigativo dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno sottoposto a «fermo di indiziato di delitto», con la gravissima accusa di «omicidio», un cittadino del Marocco non ancora trentenne al quale, alcuni giorni addietro, era stato anche intimato di lasciare il territorio nazionale.
Prima di proseguire con la ricostruzione dei fatti appare opportuno precisare che la notizia viene diffusa per garantire le prerogative dell’informazione e nel rispetto dei diritti dell’indagato – ancora da doversi ritenere soggetto alla presunzione di innocenza attesa l’attuale fase del procedimento, le cui responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile, ndr.
Questa triste vicenda, che è stata capace di scuotere le coscienze della gente, è iniziata nello scorcio finale della serata del 21 febbraio 2025, quando ai Carabinieri è arrivata la segnalazione di un ragazzo agonizzante, con una profonda ferita all’addome, che era stato trovato in un’abitazione della popolosa area urbana di Corigliano Scalo. Il personale sanitario arrivato sul posto ha praticato tutte le manovre per tentare di rianimare quel giovane ragazzo del Marocco, appena 22enne, poi identificato in SIBAA Mohamed. Un tentativo grazie al quale la vittima è rimasta in vita per alcune ore, senza però mai riprendere conoscenza. Il quadro clinico della vittima è apparso da subito disperato, tanto che poi è deceduto qualche ora più tardi, durante l’intervento predisposto d’urgenza dai dai medici per cercare di salvargli la vita. In maniera pressoché sovrapponibile sono partite le indagini effettuate dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento del Sostituto Procuratore incaricato e la direzione costante del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Castrovillari. Degli accertamenti mirati, alcuni dei quali si sono rivelati dirimenti, per ricostruire sia la dinamica che il movente di questo cruento omicidio. Da subito è stato chiaro che il delitto era maturato in un contesto di disagio sociale, dove una prima lite, la voglia irrefrenabile di vendetta poi e la coltellata finale, si sono dipanate dietro la spartizione della refurtiva di un piccolo furto, pare effettuato dai protagonisti di questa storia. Un contributo qualificato per la svolta delle indagini è stato apportato dalle «indagini scientifiche» effettuate dai militari specializzati dell’Arma dei Carabinieri, che hanno permesso di ricostruire la sequenza delle condotte sulla «scena del crimine». Il puzzle ricomposto – pezzo dopo pezzo – con il lavoro corale degli inquirenti, oltre l’onere di dover rappresentare quanto accaduto, ha presentato l’ulteriore incognita della localizzazione del potenziale responsabile, essendo questo un extracomunitario senza fissa dimora e, quindi, senza un domicilio riconosciuto. Le attività svolte sul campo hanno però permesso di comprendere che l’indagato, resosi conto che quanto accaduto aveva creato troppo clamore e gli inquirenti potevano arrivare a lui, ha deciso di tentare di raggiungere un rifugio oltre i confini nazionali. Per questa ragione il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Castrovillari titolare delle indagini – sulla scorta degli elementi probatori raccolti – ha emesso un «decreto di fermo di indiziato di delitto» per l’omicidio del giovanissimo SIBAA Mohamed. Il provvedimento è stato eseguito nella notte in pieno centro a Cosenza, quando il marocchino ricercato ha tentato un disperato tentativo di fuga tra le vie cittadine, nella convinzione di potersi sottrarre a quello che per lui potrebbe rivelarsi come uno scomodo passato. Il soggetto fermato è stato poi ristretto presso il carcere di Cosenza, dove rimarrà a disposizione dell’A.G. mandante.