Omicidio Domenico Oppedisano, si cerca il movente, c’è un collegamento con altri omicidi passati?
Apr 10, 2024 - redazione
Di GiLar
Si cerca il movente che ha scatenato l’omicidio del giovane 24enne di Monsoreto frazione di Dinami nel Vibonese. Domenico Oppedisano freddato a colpi di fucile caricato a pallettoni in un agguato nella contrada Prateria di San Pietro di Caridà mentre era a bordo della sua Pana e si stava recando al lavoro di boscaiolo, ma non è mai arrivato perché la sua vita è finita in quella strada interpoderale.
I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro stanno valutando tutte le ipotesi per fare luce su un omicidio che lascia sbigottiti e di come ancora viene usata la violenza con metodi prettamente ‘ndranghetisti, in effetti l’agguato ha le modalità tipiche dell’azione mafiosa.
I militari sono coordinati dalla Procura di Pami guidata da Emanuele Crescenti e sta battendo ogni pista anche scavando sui passati familiari della vittima che sono stati sentiti a lungo dai militari, come il padre Giuseppe già noto alle forze dell’ordine, i fratelli e gli amici per cercare qualcosa di utile alle indagini e fare luce sull’omicidio.
Si scava anche sui collegamenti tra il delitto di ieri e quello di alcuni anni fa, e precisamente tornando indietro al 10 settembre 2022 quando Alessandro Morfei, mentre lavorava la terra, sempre a Dinami, con il suo trattore veniva ucciso a colpi di lupara. Così come il 17 luglio del 1998 il padre, Pietro Morfei, ucciso davanti ad un bar sempre a Dinami, ritenuto legato all’omonima famiglia di ‘ndrangheta della zona.
Gli inquirenti stanno valutando se possa esserci un legame tra i due episodi anche per Oppedisano e Morfei sarebbero legati da un rapporto di parentela. Quello tra San Pietro di Caridà e Dinami è un territorio delicato e complesso dove convergono più famiglie legate a contesti mafiosi sia nella parte della Piana che del Vibonese, con fatti di sangue che nel corso del tempo si sono susseguiti.
Intanto ieri si è verificato un episodio esecrabile a San Pietro di Caridà dove una troupe della Rai con l’inviato Fabrizio Gottardo sono stati presi a bastonate dai parenti della vittima, riportando delle ferite, per quest’azione violenza sono stati denunciati i due presunti autori. Le azioni violente seppur nel dolore per la perdita di un congiunto, non trovano mai giustificazioni e non aiutano certamente una situazione già difficile per un episodio drammatico qual un omicidio e soprattutto perché al di là del movente che saranno gli investigatori a cercarlo, è stato ucciso un ragazzo di soli 24 anni che lascia una giovane moglie e una bimba che non ha nemmeno compiuto il primo anno di età.