Omicidio Pangallo, il ragazzo ucciso per futili motivi nel Reggino: la Suprema Corte di Cassazione conferma le condanne per padre e figlio
Apr 10, 2025 - redazione
La sentenza definitiva della Corte di Cassazione per Santoro e Pietro Favasuli, rispettivamente padre e figlio, accusati dell’omicidio di Salvatore Pangallo, il 25enne assassinato al confine tra Bianco e Africo Nuovo nel novembre 2020.
Nei la Suprema Corte ha confermato integralmente le condanne inflitte in secondo grado dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria ai due imputati, 14 anni e 6 mesi per Santoro Favasuli e 13 anni e 4 mesi per Pietro Favasuli.
In appello, per Santoro Favasuli era stata confermata la condanna di primo grado a 14 anni. Il figlio Pietro Favasuli, invece, aveva rinunciato ai motivi di appello e, in applicazione della legge Cartabia, la Corte d’Assise di Locri aveva ridotto la pena, originariamente a sedici anni, di un sesto. Pena diventata quindi definitiva.
Era il 9 novembre 2020 quando nelle campagne di Africo, nella Locride, si consumava l’omicidio di Salvatore Pangallo e il ferimento del padre, Costantino Pangallo. Il giovane venne raggiunto da un colpo di pistola che gli provocò la morte. A sparare il giovanissimo cugino Pietro Favasuli, arrestato qualche giorno dopo insieme al padre, Santoro Favasuli. Un omicidio per dei dissidi a causa dei confini di alcuni terreni. I due, si costituirono al termine di serrate ricerche condotte dai carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Locri.