banner bcc calabria

Operazione “Fuel card”: furti di gasolio con carte carburanti rubate o clonate: 3 arresti e 16 indagati, banda attiva anche in Calabria

banner bcc calabria

banner bcc calabria

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato tre persone perché ritenute di far parte di un’un’associazione criminale attiva nei territori della Sicilia, Calabria e Campania e dedita ai furti ed alla clonazione di carte di pagamento, con ambito operativo prevalentemente in provincia di Catania. I carabinieri hanno eseguito la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di G.P.d i 54 anni e agli arresti domiciliari per A.B. di 58 e F.A.C di 39. L’operazione è stata denominata ‘Fuel card’. I militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania con le accuse, a vario titolo, di associazione, furto aggravato, indebito utilizzo e clonazione di carte per l’acquisto di carburante, ricettazione delle stesse carte e del carburante prelevato ai danni di due società nazionali di distribuzione di servizi telefonici e elettrici. Un avviso di conclusione indagini preliminari è stato notificato ad altri 16 indagati.

Secondo quanto accertato dalle indagini condotte tra il novembre del 2021 e l’ottobre del 2022 dai carabinieri della Stazione di Catania Librino su delega della Procura etnea, il sodalizio criminale con particolare modus operandi e con specifiche cautele per eludere le indagini, si sarebbe adoperato dapprima per compiere i furti e successivamente per clonare le fuel card con i cosiddetti ‘skimmer’ per poterle poi utilizzare per prelevare ingenti quantità di gasolio per autotrazione per circa 30.000 litri dalle colonnine di svariate società nazionali di distribuzione di carburanti.

Il gasolio sarebbe poi stato immesso nel mercato nero ed infine ricettato ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello ufficiale di acquisto dalla colonnina di erogazione anche da soggetti estranei al gruppo. Le attività investigative svolte dai militari della stazione di Librino sono state supportate da attività tecniche di intercettazione ambientale, video, telefoniche e di tracciamento, hanno ampiamente documentato come il sodalizio criminale