di Agostino Pantano
Il primo pensiero dei fratelli Fava, appena scarcerati dalla Cassazione, e’ stato quello di scrivere una lettera ad un sito molto seguito nella Piana di Gioia Tauro, Approdonews.
Nel dubbio che la missiva mi riguardi personalmente, e non solo come cittadino italiano che pensa che un indagato non deve mai essere “costretto” a difendersi sui giornali – e che men che meno puo’ essere “consigliato” di accusare tramite i giornali – posto questa loro missiva misteriosamente scritta in terza persona (come il mago Otelma) perche’ ognuno possa farsi una opinione sui “processi” fatti sui media, quando accusa e difesa sono affidate a figure incompetenti che propalano messaggi in codice e minacciose allusioni, irricevibili.
Piu’ sotto posto un mio articolo (mai smentito) che risale ai giorni successivi agli arresti per mafia che riguardarono anche i fratelli Fava.
Il fatto di aver riconquistato la liberta’ in attesa del processo o del giudizio del Tribunale, non dovrebbe consentire a nessuno di fare letture strampalate e offensive del ruolo sociale di un giornalista. Chiunque sia.
Nel caso in cui i Fava, o chi li ha consigliati, si riferiscano a me li tranquillizzo: non ho sassolini, non uso le parole per beghe personali e non strumentalizzo le altrui vicende per fini minimali.
Ovviamente provvedero’ in questi giorni a segnalare la lettera alle autorita’ che indagano sulla gestione del canile di Taurianova, nel caso in cui sia sfuggita (ma non penso) la grossolana foga difensiva di chi addita e pensa di rimanere impunito: il “sassolino” su cui vaneggiano i Fava deve far dormire sonni tranquilli a tutti.