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“Over Troubled Waters”, la Marvel omaggia Mimmo Lucano

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Riace e il suo esempio di accoglienza sbarcano sui fumetti della Marvel. La casa editrice statunitense, madre di svariati supereroi quali Iron Man, Thor, X-Men e Hulk, solo per citarne alcuni, da qualche anno diventata di proprietà della Walt Disney, ha dedicato al tema dell’immigrazione una pagina di “Marvel Comics #1000”, albo pubblicato in questi giorni negli Usa per celebrare gli 80 anni di fumetti della casa editrice. Una storia breve intitolata “Over Troubled Water” (“Su acque agitate”), ambientata nella cittadina della Locride nota in tutto il modo per le politiche di integrazione e accoglienza messe in atto dall’ex sindaco Mimmo Lucano, che ha per protagonista una piccola bambina africana ospite di un centro di accoglienza del piccolo centro calabrese. Una bambina che a causa dei traumi subiti durante il viaggio attraverso il mare, non riesce a parlare e si esprime attraverso i disegni. Proprio in uno di questi si vede come a salvarla durante la sua traversata sia stata Tempesta, eroina degli X-Men, per metà di origine africana.

Nell’universo fumettistico Marvel, Tempesta, il cui vero nome è Ororo Munroe era la figlia di una principessa di una tribù del Kenya e di un giornalista americano. Crebbe in Egitto, fino a quando sua madre non fu uccisa da un aereo da guerra precipitato sulla sua casa. Da quel momento, Tempesta, rimase orfana e fu addestrata come ladra fra le strade del Cairo. Il controllo degli eventi atmosferici è il potere principale sviluppato da Tempesta, e dopo averne preso contezza, la supereroina, si sposta nel cuore del continente africano, venendo venerata come una dea. Successivamente, arrivò la chiamata del professor Xavier che la arruolò negli X-Man. E proprio le vicissitudini passate da Tempesta le fanno affermare, nel momento in cui salva la ragazzina dalla furia del mare, una frase dall’alto valore empatico: «So come ci si sente. Credimi». La scelta della Marvel di trattare il tema dell’immigrazione attraverso le acque del Mediterraneo, rappresenta dunque, un riconoscimento al “modello Riace”, tanto discusso per le vicissitudini giudiziarie di Lucano, ma riconosciuto, anche oltreoceano come esempio virtuoso di accoglienza e integrazione.