PALMI – Una conferenza stampa per ribadire un no secco alla riforma della giustizia, in corso di approvazione alla Camera, dopo il sì del Senato, che prevede, tra le altre modifiche, l’allontanamento dall’aula di giustizia dell’imputato. A spiegare le ragioni di questa resistenza al progetto di legge, nella sede dell’ordine degli avvocati di Palmi, c’era il presidente del Consiglio delle Camere Penali Italiane, l’avvocato Armando Veneto affiancato dal direttivo della Camera penale del foro della città, dal presidente dell’ordine degli avvocati Francesco Napoli insieme a tanti altri legali civilisti. A suggellare il tutto, una firma del presidente Napoli su un documento che coinvolge e mobilita tutta l’avvocatura palmese contro un disegno di legge ritenuto sbagliato. A questo si aggiunge che il prossimo 22 maggio inizierà la quarta settimana di astensione dalle aule giudiziarie dei penalisti italiani che aderiscono alla mobilitazione voluta dalle Camere Penali.
A sancire questa sinergia tra gli ambiti dell’avvocatura palmese, l’avvio di una raccolta firme per la separazione delle carriere nella magistratura. «Sono orgoglioso – afferma il presidente Napoli – nella qualità di rappresentante dell’ ordine sancire questa sinergia in atto con l’Unione delle Camere Penali, grazie alla lungimiranza del presidente Veneto». Secondo il presidente la tutela dei cittadini può concretizzarsi soltanto se c’è «un’avvocatura forte che sinergicamente collabora, proprio per far sì che la giustizia funzioni. Perché – osserva ancora – in uno Stato di diritto dove non funziona la giustizia non funziona la democrazia».
Per l’avvocato Veneto la battaglia parte anche da Palmi perché «i diritti dei cittadini siano rispettati», a cominciare da «una carcerazione preventiva che non sia portata alle estreme conseguenze; un processo che duri il tempo necessario; un imputato che sia presente in Tribunale e non distante centinaia di chilometri e dietro il teleschermo». E poi la “battaglia delle battaglie”, la tanto aspirata separazione delle carriere in magistratura «per la quale – sostiene il penalista – raccoglieremo da domani, con un banchetto davanti alla porta del tribunale, le firme per una separazione delle carriere che vuole essere un tentativo di dare tutta la libertà possibile e tutta l’indipendenza possibile al giudice staccandolo dal pubblico ministero. Si tratta di una battaglia di civiltà che noi facciamo per i cittadini. L’avvocatura palmese- osserva orgoglioso Veneto – si presenta unita in questa battaglia. Questa è la grande novità».
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