di Federica Mamone
Riunione quest’oggi di un numeroso gruppo d quadri calabresi della Democrazia Cristiana. Si, la Dc: quella con lo scudo crociato e la scritta Libertas. Agli ordini del Segretario Politico Angelo Sandri e del Prof. Filippo Marino, Vice Segretario organizzativo nazionale, nei locali dell’Hotel Garden, hanno discusso del passato, del presente e, soprattutto, del futuro di un simbolo che – ha detto Sandri – rappresenta la sintesi valoriale sulla quale De Gasperi e Sturzo costruirono la vecchia Dc grazie alla quale l’Italia, fino al maledetto giorno del 1994, in cui Martinazzoli ha decretato lo scioglimento del Partito, era costantemente cresciuta in pace, serenità e benessere. “La DC è stata sciolta illegittimamente e una sentenza della Cassazione lo ha sancito” – ha tuonato Sandri e poi giù in una aspra la critica all’attuale sistema e al Porcellum che – ha detto – “privilegia solo i mangiacastagne” . All’intervento di Sandri hanno fatto seguito contributi articolati e vivaci di persone – che certamente non vogliono apparire dei nostalgici della Vecchia DC ma che intorno al vecchio simbolo vorrebbero, ricominciando da zero costruire i presupposti per un società che nell’azione politica non dimentichi ma di esser in primo luogo cristiana e solidale.