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Palmi, il pentito Salvatore Facchinetti smonta le dichiarazioni nell’aula del tribunale di Angelo Tutino contro Klaus Davi

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Nella giornata di mercoledì 19 febbraio (ma si è appreso solo questa mattina) si è svolta una piuttosto  movimentata al tribunale di  Palmi. Si celebrava il processo in cui è imputato Klaus Davi, difeso dall’avvocato Eugenio Minniti, già presidente delle camere penali di Locri , “per aver danneggiato con i suoi articoli la reputazione di Angelo Tutino classe 1973”. L’udienza, presieduta dal giudice Monocratico presso il Tribunale di Palmi, dott.ssa Tiziana Labate, ha dato spazio alle testimonianze (citate dall’avvocato della difesa Eugenio Minniti del foro di Locri) dei pentiti Facchinetti Salvatore e Pisani Vittorio. Entrambi i testimoni hanno confermato in aula  la presunta caratura criminale di Tutino Angelo. Facchinetti ha dichiarato in sede processuale: “Conosco Tutino Angelo. Posso assicurare il presidente che egli è appartenente alla ‘Ndrangheta, è nipote di Pesce Giuseppe, capo storico della famiglia Pesce. Ho partecipato a diverse azioni criminose insieme al Tutino, abbiamo fatto diverse truffe, truffe all’Agea per le arance e altri prodotti agricoli, truffe all’INPS con le giornate agricole con assunzioni fittizie, siamo stati a diverse riunioni che vengono chiamate ‘mangiate’ insieme a esponenti della ‘Ndrangheta che sono per la maggior parte familiari di Tutino. Tutino svolgeva anche attività di usuraio”. Facchinetti ha colto l’occasione per sottolineare “d’aver parlato di Tutino in numerosi altri procedimenti di mafia “. Grazie anche a Facchinetti ci sono state condanne per esponenti di primo piano della famiglia Pesce come All Inside 1, All Inside 2 e tanti altri processi. Lo spessore criminale di Tutino è stato anche confermato dal pentito Pisani Vittorio coinvolto nell’operazione ONTA (divenuto collaboratore e protagonista per la vicenda riguardante la morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola avvenuta a Rosarno nel 2011, il Pisani avrebbe svelato alla DDA tutti i comportamenti messi in atto dai familiari contro Maria Concetta). Il pentito Pisani ha dichiarato che “il Tutino ha commesso reati di truffa Agea, anche in concorso e in sodalizio mafioso col predetto collaboratore, e usura con prestito di denaro a strozzo”.