«Le ultime indiscrezioni di stampa confermano i nostri sospetti: il sindaco
di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha tenuto in ostaggio l’intera
città e la giunta comunale per i suoi esclusivi interessi personali e
politici. Adesso che il referendum è perduto, è il momento della resa dei
conti». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni.
«Durante un colloquio con i suoi assessori – prosegue la parlamentare –,
Falcomatà avrebbe detto: “So che anche alcuni di quelli seduti attorno a
questo tavolo hanno votato no. Ma ricordate: se dovessi cadere io non
resterò un signor nessuno, voi rimarrete nessuno. Tanti di voi si sarebbero
solo sognati di coprire il ruolo che oggi hanno”. A parte l’arroganza di un
primo cittadino sempre più vittima del suo egocentrismo e della sua vanità,
emerge chiara la sua delusione per il risultato ottenuto a Reggio dal Sì,
fermo a un misero 30% nonostante l’impegno elettorale profuso e la
passerella finale di Renzi al teatro Cilea».
Dieni continua: «Avevamo detto in tempi non sospetti che la remissione
delle deleghe assessorili pretesa da Falcomatà era un ricatto in piena
regola, utilizzato per costringere i membri della giunta comunale, pena la
non riconferma, a usare tutto il loro – in realtà esiguo – peso elettorale
per contribuire al successo del Pd in città. Il risultato disastroso dà ora
modo al sindaco di fare un repulisti generale e di allontanare tutti quegli
assessori che hanno vanificato il suo sogno di diventare senatore».
«Al di là delle considerazioni sulle qualità umane di Falcomatà – aggiunge
la deputata del M5S –, non si può non rimanere esterrefatti di fronte
all’atteggiamento di un sindaco che, pur di raggiungere i suoi scopi che
nulla hanno a che fare con il bene comune, non esita a paralizzare
l’attività amministrativa di una città di 180mila abitanti che vive uno dei
momenti più drammatici della sua storia. Nonostante questo, il giovane e
ambizioso primo cittadino pensa e agisce solo in funzione della sua
carriera politica, subordinando ogni decisione a questo gretto ed egoistico
imperativo».
«Noi – conclude Dieni – crediamo che Reggio abbia invece bisogno di un
sindaco e di un’amministrazione che abbiano davvero a cuore le sorti di
questa sfortunata città; di una classe dirigente non genuflessa ai
desiderata autoreferenziali di un presunto leader; di un programma politico
centrato su uno sviluppo reale e che superi gli interessi contingenti
legati a questo o a quel governo. Falcomatà ha dimostrato di pensare solo a
se stesso e di non essere in grado di assolvere il compito che si è assunto
ormai due anni fa. E ora questa sua incapacità è chiara a tutti i
cittadini».