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Percepiva contributi da detenuto, sequestro di beni

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Duecentomila euro su conti correnti bancari e postali, titoli di pagamento “Pac” e terreni agricoli. I militari di Reggio Calabria a seguito di un’attività investigativa, svolta dal reparto speciale dell’Arma per la tutela agroalimentare sotto la direzione dell’autorità giudiziaria reggina, sono riusciti a far riaffiorare una riscossione “illecita” di contributi comunitari e nazionali previsti a sostegno del comparto agricolo. In particolare denaro derivante dal “Programma sviluppo rurale” regionale e dal “Fondo europeo agricolo di garanzia”. Soldi pubblici finiti, nel periodo 2010-2017, nelle tasche di un soggetto indicato quale appartenente alla ‘ndrina “Gallico-Morgante-Sciglitano”, sodalizio mafioso operante principalmente sul versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria.

L’uomo, definitivamente condannato per gravi delitti di criminalità organizzata, sarebbe riuscito ad ottenere contributi pubblici per centinaia di migliaia di euro erogati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Il pregiudicato, privo dei requisiti soggettivi per ottenere pubblici sussidi in quanto gravato da misura di prevenzione antimafia, si sarebbe avvalso della complicità di altri soggetti indagati, alcuni dei quali incaricati di pubblico servizio, ed avrebbe richiesto e percepito i contributi anche nel periodo in cui si trovava detenuto. Il sequestro preventivo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, riguarda anche le disponibilità degli altri indagati.