L’autismo, si dice, è un problema, o un deficit, di relazione e comunicazione:
e lo è in tutti i sensi, a 360 gradi, investendo tutto il sistema di rapporti che
circonda la persona con autismo e chi le vive accanto. E proprio da questa difficoltà
di comunicazione e di comprensione, derivano quei problemi “collaterali”, apparentemente
“piccoli” problemi, che però rappresentano per le famiglie un grande fattore
di stress. Fianalmente un parere del ministero dei Trasporti fa chiarezza sui diritti
relativi ai permessi invalidi per agevolare la sosta per le persone con autismo.
Secondo il Ministero, infatti, anche una persona autistica ha diritto al contrassegno
per la sosta. Insomma superata una vera distorsione quella di rilasciare il contrassegno
per la sosta solo alle patologie che presentano delle difficoltà di movimento! La
persona autistica potrebbe avere delle difficoltà diverse dalla deambulazione ma
ad esse correlate, ad esempio potrebbe avere una difficoltà ipersensoriale nel camminare
nel traffico cittadino (parecchi bambini autistici di “tappano” le orecchie per escludere
alcuni suoni che li infastidiscono), potrebbe cominciare ad urlare per coprire detti
rumori, potrebbe avere delle stereotipie motorie che lo ostacolano nei movimenti,
o, nei casi più gravi potrebbe avere delle crisi di autolesionismo. Per Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il diritto alla mobilità,
sancito anche dalla Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità,
con questo inedito parere del Ministero dei trasporti, ha modo di essere ancora più
effettivo, consentendo di superare le difficoltà di comunicazione e di comprensione
reciproca tra le varie amministrazioni e comandi di Polizia comunali, con la loro
burocrazia e le regole, e l’autismo, con le sue peculiari necessità, anche perchè
è e noto praticamente ovunque questa lontananza fra le esigenze della popolazione
e le istituzioni.