Polemica politica costante tra il sindaco Gallo ed i partiti di opposizione
Set 25, 2011 - redazione
I tributi comunali esternalizzati al centro del dibattito politico cittadino. Ecco il documento del Psi, Pd e Psdi
Polemica politica costante tra il sindaco Gallo ed i partiti di opposizione
I tributi comunali esternalizzati al centro del dibattito politico cittadino. Ecco il documento del Psi, Pd e Psdi
CASSANO JONIO – La decisione a cui è pervenuta la maggioranza del consiglio comunale di autorizzare il Sindaco e la Giunta di procedere all’esternalizzazione del servizio della riscossione dei tributi comunali, come al solito, è stata assunta con fretta, con assoluta leggerezza e senza una seria ed approfondita riflessione.
Purtroppo, in questi anni, il consiglio comunale ha cessato di svolgere il suo vero ruolo, quello che gli viene attribuito dalle leggi del nostro Paese, ed è divenuto un organo che si inginocchia e si sottomette al servizio del “sovrano”.
Un organo, il cui comportamento fa accrescere sempre più e sempre con maggiore determinazione la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni.
Infatti, i cittadini e quanti seguono la politica amministrativa non hanno potuto pienamente capire quali sono le vere ragioni che inducono il Sindaco a proporre l’affidamento all’esterno e, quindi, privatizzare un servizio che funziona a dovere, e che con l’attuale gestione, senza dubbio, produce notevoli risparmi alle casse dell’ente.
Oltretutto, le azioni fin qui consumate dall’amministrazione comunale inducevano a pensare diversamente: solo da pochissimo tempo è stato espletato un concorso ed è stata assunta una funzionaria a cui è stato affidato il servizio in oggetto e solo da poco si è proceduto all’acquisto, per la non modica spesa di circa 50.000 euro, di un programma informatico da impiegare per il servizio che oggi si vuole affidare all’esterno.
Dal povero e scarno dibattito scaturito in consiglio non è stato possibile attingere notizie sui costi e sui benefici che la decisone determinerà. Non abbiamo potuto capire e non è stata data la possibilità di appurare se già è stato predisposto un capitolato d’appalto a riguardo e se si intende procedere ad un appalto pubblico o se esiste già qualche società a cui si pensa, magari a trattativa privata, di affidare il delicato servizio. Così come non è stato finora possibile capire e sapere se è stato previsto un “aggio”, con valori minimi e massimi, che dovrebbe essere alla base di ogni appalto o proposta di affidamento.
Non è stato spiegato nemmeno quanto tale decisione inciderà nelle tasche dei cittadini, che senza alcuna ombra di dubbio, dovranno sopportare una maggiore spesa, così come è stato per l’affidamento all’esterno del servizio di tumulazione cimiteriale: per questa a fronte di una spesa iniziale di circa 70 euro, oggi si spendono circa 300 euro, dunque costi quadruplicati.
Oltretutto, non è stato spiegato quale sarà il destino di quanti operano nel servizio e soprattutto, del personale precario LSU ed LPU attualmente impiegato nel servizio di riscossione dei tributi, che svolge la sua opera con assoluta ed impeccabile diligenza.
Evidentemente il sindaco della rivoluzione culturale e delle tante promesse mancate ritiene che tanti padri e madri di famiglie debbano continuare a vivere nel precariato e debbano continuare a “baciare” la mano dei nuovi sovrani per portare un tozzo di pane nelle loro case.
O forse, addirittura, c’è il segreto pensiero di far transitare questo personale nella società di gestione, determinando così una forte discriminazione con gli altri LSU-LPU.
Una grande e forte confusione attorno ad un problema di seria ed assoluta importanza che ci fa porre un interrogativo: può un sindaco incompatibile e decaduto, che svolge ancora il suo ruolo con una evidente forzatura delle leggi e delle norme che regolano la materia, assumere così importanti e determinanti decisioni? Quali interessi si nascondono dietro tale decisione?
Riteniamo che buona coscienza e buona dirittura morale dovrebbero indurre il sindaco Gallo a maggiore rispetto del ruolo e a maggiore rispetto delle norme, ed evitare quindi decisioni che impegnano l’ente per diversi anni.
Purtroppo, la rivoluzione culturale ci ha anche regalato spregiudicatezza e violazione di chiare norme che i legislatori hanno racchiuso nel decreto legislativo 267.