«A che titolo l’avvocato distrettuale dello Stato Giampiero Scaramuzzino ha accompagnato la firma dell’intesa che il commissario alla sanità calabrese e il rettore dell’Università di Catanzaro hanno formalizzato in privato in merito all’integrazione tra l’ospedale Pugliese e il policlinico universitario Mater Domini?». Lo chiede la parlamentare M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Come sa bene l’avvocato Scaramuzzino, oltretutto per dieci anni consulente giuridico dell’Università di Catanzaro, la competenza in materia di integrazione è esclusivamente del Consiglio regionale della Calabria, sicché la firma dell’intesa tra il commissario governativo Scura e il rettore Quattrone sembra il teatro di Beckett, con l’aggravante di una legittimazione giuridico-politica da parte dell’avvocato distrettuale dello Stato, pagato per assolvere a ben altre funzioni». «Per come finora portata avanti – incalza Nesci – questa integrazione ha l’unico scopo di cancellare i disavanzi e fallimenti del policlinico universitario, facendone pagare i conti al Pugliese. Questo non lo permetteremo». «Non mi sorprende – sottolinea la parlamentare – il lungo silenzio del governatore Oliverio, che avrebbe dovuto difendere da principio le prerogative della Regione Calabria, ma si ritrova a subire tutto, per via di imposizioni del Pd nazionale e per contentare i diversi poteri che l’hanno sostenuto alle ultime elezioni regionali». «Qui il diritto – conclude Nesci – non esiste più. Facciamo prima a mettere un cartello all’ingresso della Calabria, con scritto sopra “Amici, fate come volete”».