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Porto Gioia Tauro. la rivoluzione di Agostinelli, poste le basi per far diventare centrale per i prossimi 50 anni lo scalo gioiese. Appello alla politica, “Facciamo rimanere il manager Livornese per completare la rivoluzione”

di Luigi Longo Videofilm della visita del vice ministro Edoardo Rixi
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La platea delle grandi occasioni per l’ammiraglio Andrea Agostinelli,  presidente della Autorità Portuale di Gioia Tauro. Dopo 10 anni di Governo,   Agostinelli ha fatto il punto sulle opere  realizzate. Un successo strepitoso per il manager livornese,   arrivato in punta di piedi a Gioia Tauro oggi va via ( speriamo in una proroga) avendo realizzato il sogno di tutti i calabresi,  far diventare centrale il porto nello scacchiere mondiale, grazie alla sua visione manageriale,   Gioia Tauro,  oggi è in grado di avere la leadership per i prossimi 50 anni con le opere realizzate e quelle in fase di realizzazione. Siamo in grado di far entrare nel porto gioiese, le navi porta contenitori con oltre 25 mila teus. Lo stesso presidente ha tracciato la linea visionaria  oltre il transhpiment. Far pagare dazi e iva a Gioia Tauro per i contenitori che arrivano dai Paesi fuori della comunità Europea, Agostinelli, sostiene, sotto forma di bonus , noi diciamo a metà tra infrastrutturale  e liquidità economica per le casse della Regione. Ecco la scommessa del futuro per far diventare “Grande ” la Calabria.  Mi permetto di consigliare al presidente Occhiuto e al vice ministro Rixi di valutare una proroga di 3 anni per Agostinelli per completare il grande lavoro intrapreso. Tutti dobbiamo remare per rafforzare la nostra Regione, oggi il porto di Gioia e’ prioritario per la Calabria. Non possiamo, tornare indietro,  Agostinelli,  la migliore garanzia di buon governo ed efficacia. Forza calabresi non molliamo nel difendere i migliori!

ECCO COSA HA DETTO ANDREA AGOSTINELLI CON IL VICE MINISTRO RIXI

Il presidente Agostinelli ha fatto il punto sullo  scalo, soffermandosi nella illustrazione delle opere completate e di quelle in corso d’opera.

Tra gli obiettivi raggiunti, il completamento della viabilità portuale che ha assicurato il pieno sviluppo della intermodalità interna allo scalo, attraverso la realizzazione del Ponte De Maria, necessario a garantire lo scorrimento della rete ferroviaria portuale che collega il gateway ferroviario, realizzato secondo gli standard europei e perfettamente funzionante attraverso i suoi sei fasci di binari da 750 metri. Mentre, a luglio scorso, è stata inaugurata la banchina di Ponente, propedeutica alla futura installazione del bacino di carenaggio.

Tra le altre infrastrutture completate, anche, la struttura polifunzionale di ispezione frontaliera PCF e gli alloggi di servizio della Capitaneria di porto.

Con lo sguardo rivolto alle opere in corso, strategiche per l’ulteriore sviluppo dello scalo, i lavori di elettrificazione della banchina di Levante per i quali, attraverso fondi PNRR, sono stati stanziati 66 milioni di euro.

Si ratta di un’opera vitale per lo scalo perché risponde agli obblighi di sostenibilità ambientale, richiesti dall’Unione europea e da completare entro il 2026, in quanto finanziati dal PNRR. Assicureranno l’alimentazione green delle mega navi che attraccheranno lungo le banchine del porto di Gioia Tauro. Già finanziata per un valore di 5,5 milioni di euro, la realizzazione di un immobile dove organizzare i servizi essenziali all’attività di prevenzione sanitaria e lavorativa, che rispondono ad esigenze di safety e security a tutela dei lavoratori portuali.

Tra presente e immediato futuro, il presidente Andrea Agostinelli ha illustrato i progetti di ristrutturazione delle banchine Ro-Ro nel tratto E e la realizzazione del banchinamento a tergo del II Ro-Ro.

Per consolidare una delle peculiarità dello scalo di Gioia Tauro, unico porto in Italia capace di ricevere le mega portacontainer, grazie alla profondità dei suoi fondali, attraverso un finanziamento di 50 milioni di euro si procederà all’approfondimento dell’intero canale portuale. Mentre, tra i progetti lungimiranti, che puntano a garantire il primato di Gioia Tauro per ulteriori 50 anni, l’allargamento dell’imboccatura del porto, da 285 a 400 metri, fondamentale ad assicurare l’ingresso in sicurezza delle navi di futura generazione, caratterizzate dal fenomeno del gigantismo navale.

Non ultimo, tra i risultati raggiunti, la disponibilità di nuove aree, adiacenti all’imboccatura portuale , da attrezzare   azona deposito al servizio della costruzione del ponte sullo stretto.