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Processo “Deja vù”, oggi a Palmi l’udienza finale

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Si terrà oggi, al Tribunale di Palmi, ci sarà l’udienza finale del processo Deja vù, che vede coinvolto il taurianovese Michele Caccamo. Nei giorni scorsi il collaboratore di giustizia Antonino Russo, aveva dichiarato l’innocenza di Caccamo, definendolo “persona per bene, estraneo a ogni associazione delinquenziale, da considerare vittima di una strategia della ‘ndrangheta”.
Pubblichiamo una lettera appello che farà parte della sua opera letteraria “Pertanto accuso”:

“Premurosi amici miei, la mia vicenda mantiene ancora la piena forma dell’aggressione.
Io sono un Uomo innocente (dovessi morire all’istante se non è vero) e ho dolore nel non sapere quale colpa mi abbia conferito questa pena.
Credetemi, l’ingiustizia è una sensazione intollerabile: fa saltare il cuore dapprima nello sbigottimento, poi lo fa frugare in ogni verso della rabbia, fino a vederlo diventare indomito, inquieto, un fuoco. Mi sento come se avessero amputate le braccia materne e avessero cavati gli occhi a chi amo: per maggior patimento.
È sincero, come non mai, il mio stupore: perché ancora non mi capacito di questi tre anni vissuti all’ombra di altrui volontà.
È disumano che mi abbiano costretto ad abitare in questo vuoto travolgente: dovreste vederla, quando piango per riempirlo, la mia miseria.
Mi hanno beffato, hanno annerito la mia limpida vita simulandomi malfattore. Sarà questo un castigo efficace contro le mie idee?
Per chi, tra i miei denigratori, non fosse ancora capace di capirlo, è per rispetto alla mia dignità che mi difendo, altrimenti vi avrei consentito la barbarie e il fango pur di non dannarmi. Insomma, amici, avrei offerto la mia resa alla gola dell’accusa. Ma non accadrà perché distruggerò a suon di battaglie i miei infamatori, l’acquamanile dei miei Pilato. Dovranno sollevarsi dalle loro poltrone, perché solleticati dalla Giusta Giustizia, per riconoscermi l’Onore e l’Onestà.
Nessuno, in me, intenda rancore, piuttosto civiltà giudiziaria e più nessuna legale persecuzione.
Amici miei, sono così scosso. Presto avrò bisogno di tanto Amore per riacquistare le mie facoltà sentimentali. Ma voglio riesserci. Oggi, vicino alla prima fine, ve ne dico l’intenzione. Io farò della mia innocenza una pubblica ragione.
Grazie, a voi tutti, dal mio cuore.”