Progetto di sviluppo del Pontile, tutte le inesattezze scritte da “Siderno 2030”
Mar 17, 2025 - redazione
Errare è umano; perseverare è diabolico. Tutti pensavano che dopo la seduta consiliare di lunedì 10 il capogruppo di “Siderno 2030” Domenico Sorace avesse ricevuto ampie delucidazioni sul piano di sviluppo in aree dismesse o in disuso che l’Amministrazione Comunale ha predisposto partecipando al Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31/12/2024 e puntando sul ripristino del pontile “ex Calcementi” per la realizzazione un polo di attrazione turistica.
Le ha ricevute dal Sindaco e dal Dirigente dell’Area 3 Ing. Lorenzo Surace, specie dopo alcune palesi inesattezze riferite dallo stesso capogruppo Sorace nel suo intervento scritto che – a onor del vero – nel corso della seduta ha avuto modo di leggere fino in fondo, nonostante l’argomento non fosse all’ordine del giorno della seduta consiliare, inserendolo in maniera surrettizia durante la discussione sul funzionamento delle commissioni consiliari.
Un metodo, quello utilizzato dal capogruppo Sorace, al quale il movimento “Siderno 2030” ha abituato da tempo i cittadini, anche mediante la nota letta in consiglio e ripresa da alcuni organi di stampa in cui, nonostante i precisi chiarimenti ricevuti, reitera la propria tesi iniziale.
Nella sua esposizione, il capogruppo di “Siderno 2030” ha introdotto l’argomento scrivendo che «il Comune ha mancato di rinnovare per tempo la concessione alla società Calcementi Jonici» senza specificare l’anno in cui sarebbe stata presentata la relativa richiesta, instillando il dubbio che a farlo potrebbe essere stata l’Amministrazione in carica, eletta a fine 2021, due anni e mezzo dopo il crollo di una parte del pontile. La domanda sorge spontanea: chi avrebbe dovuto rinnovare una concessione dopo il cedimento di parte della struttura che ne pregiudica la funzionalità? L’altra grossa inesattezza riguarda l’area per la quale è stato presentato l’altro intervento del piano (cittadella dello sport): come è noto, da decenni è inutilizzata – il riferimento è all’ex reparto di produzione calce/cemento – e costituisce oggettivamente un pessimo biglietto di presentazione per chi transita sulla Ss 106 e si approssima al centro cittadino.
Ma è solo l’inizio. Perché “Siderno 2030”, nel criticare per partito preso il Piano di Sviluppo elaborato dall’Amministrazione, ricorda che l’Agenzia del Demanio, proprietaria del pontile, avrebbe dovuto demolire il pontile ma non lo avrebbe fatto per mancanza di fondi, stimati in tre milioni di euro.
Dunque, quale futuro vorrebbe dare “Siderno 2030” al pontile? Vorrebbe lasciarlo nelle attuali condizioni?
Dalle parole della nota letta da Sorace in Consiglio emerge una critica pregiudiziale al partenariato pubblico-privato che, qualora il progetto presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dovesse essere finanziato, permetterebbe la realizzazione dell’importante intervento con la compartecipazione di una compagnia crocieristica, come da quadro economico dettagliato. Pregiudiziale, appunto. Come la posizione di “Siderno 2030” espressa a inizio consiliatura nel corso della discussione del primo atto politico di grande rilevanza e programmazione dell’Amministrazione Fragomeni: la creazione di tre aree nella macchina burocratica comunale e il conseguente avvio dei concorsi per i dirigenti che hanno permesso di fare arrivare al Comune di Siderno i migliori professionisti della zona.
È stato uno di questi ultimi, l’ingegner Lorenzo Surace, a fornire al capogruppo Sorace, dopo l’intervento del Sindaco, tutte le ulteriori delucidazioni tecniche necessarie a comprendere l’insussistenza delle critiche mosse nella lettura dell’intervento scritto di “Siderno 2030”, relative a presunti deficit di programmazione o all’asserita necessità di modificare il Piano Strutturale Comunale appena approvato. “Siderno 2030” lamenta il fatto di aver appreso della partecipazione del Comune al bando governativo solo leggendo i giornali. Sarebbe bastata una lettura approfondita per comprendere come il progetto presentato sia conforme a tutti gli strumenti di pianificazione cittadini e regionali, compreso il Masterplan per lo sviluppo della portualità calabrese approvato dalla Giunta Regionale nel 2011 (che fissa tra i suoi obiettivi interventi sul pontile di Siderno tali da garantire l’ormeggio di navi da diporto con lunghezza superiore ai 24 metri).
Quanto basta, dunque, a comprendere l’importanza dell’intervento, la serietà della sua programmazione sia dal punto di vista tecnico che della sostenibilità economica e come un’idea di sviluppo turistico della città si nutre di questo tipo di progettualità, che è importante far conoscere ai cittadini, i quali ne hanno ben compreso l’importanza. E sanno bene che chi è aduso all’esagerata enfasi mediatica è proprio “Siderno 2030” che ha concluso il 2024 caricando di significati extra artistici l’unica iniziativa realizzata in un anno: un concerto di musica classica a pagamento, fatto passare con un corposo tam-tam via social, come una novità storica e un veicolo – quello sì – di propaganda elettorale.
Gruppo Consiliare Partito Democratico