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“Bene il mantenimento dei 42 posti letto in medicina nella Piana di Gioia Tauro”

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A sostenerlo il consigliere provinciale di Reggio Calabria Francesco D’Agostino (A testa alta)

“Bene il mantenimento dei 42 posti letto in medicina nella Piana di Gioia Tauro”

A sostenerlo il consigliere provinciale di Reggio Calabria Francesco D’Agostino (A testa alta)

 

 

REGGIO CALABRIA – È stato giusto mantenere i 30 posti letto in medicina, all’Ospedale di Polistena e i 42, complessivamente, nella Piana, con i 12 posti letto dell’Ospedale di Gioia Tauro, correggendo nell’immediatezza una decisione, quella di portare a 20 i posti letto in medicina a Polistena, che appariva ingiustificata e difficilmente sopportabile per l’insieme dei cittadini della Piana.
A sostenerlo è il Consigliere Provinciale Francesco D’Agostino, di A Testa Alta, che sin da subito si era mobilitato, chiedendo al Presidente della Giunta On.le Scopelliti, alla dott.sa Squillacioti e al dott. Sarica di correggere questa decisione davvero insopportabile per le comunità della Piana.
A questo proposito è giusto ricordare come con la chiusura dei nosocomi di Palmi, Taurianova e Oppido Mamertina i posti letto in medicina negli ospedali della piana erano già stati dimezzati passando da 81 a 42.
Per D’Agostino è stato un fatto indubbiamente positivo, in questo caso, la capacità di ascolto e soprattutto la scelta di correggere senza indugi una decisione di per sé penalizzante da parte di tutte le Autorità, a partire dal Presidente Scopelliti, cui era stata indirizzata la sua richiesta.
Occorrerebbe che questo orientamento e questa tempestività positiva si manifestassero, in termini più generali, sul complesso delle questioni che afferiscono alla sanità della piana, con particolare attenzione a quella pubblica.
Nell’affermare questo, sostiene ancora D’Agostino, non siamo spinti né da pregiudizio né da localismo, ma solo dalla volontà di rappresentare i diritti e gli interessi puliti delle nostre comunità, ed è proprio partendo da queste premesse che abbiamo sentito il bisogno di sottolineare un risultato positivo e di riconoscere il merito di chi ha saputo ascoltare e correggere una decisione ingiusta.