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Rapinavano banche con l’ambulanza, 25 ordini di custodia

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La polizia ha sgominato una banda che operava dalla Sicilia al nord Italia. Tra gli arrestati anche Domenico Ascone, 31enne di Taurianova

Rapinavano banche con l’ambulanza, 25 ordini di custodia

La polizia ha sgominato una banda che operava dalla Sicilia al nord Italia. Tra gli arrestati anche Domenico Ascone, 31enne di Taurianova

 

PIAZZA ARMERINA (ENNA) – Usavano un’ambulanza per mettere a segno una serie di rapine a istituti di credito e poi darsi alla fuga senza incontrare ostacoli. I componenti della banda sono stati individuati dalla polizia che sta eseguendo 25 ordinanze di custodia cautelare su tutto il territorio nazionale. L’operazione, denominata in codice “Travelling riders”, viene condotta dalla Squadra Mobile di Enna e dal commissariato di Piazza Armerina in collaborazione con le questure di Catania, Reggio Calabria, Roma, Ancona, Siena, Milano e Cremona. Gli arrestati avrebbero commesso oltre 30 rapine in due anni, per un volume di affari di oltre 600 mila euro. Le indagini sono state avviate tra il 2008 ed il 2009, dopo una serie di “assalti” ad alcuni istituti di credito di Piazza Armerina. In particolare ben 5 rapine ai danni della stessa filiale del Monte dei Paschi di Siena, con modalità che lasciavano pensare a un’unica “regia”. Gli investigatori, dopo avere individuato i componenti della banda, hanno monitorato la loro attività sia sul territorio siciliano che fuori dall’isola: dalla Calabria al Lazio, dalle Marche in Lombardia. I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 11 nell’Auditorium Falcone e Borsellino della Procura di Enna.

La polizia ha eseguito 22 delle 25 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti componenti della banda specializzata in rapine agli istituti di credito messe a segno con un’ambulanza. Tra gli arrestati, con l’accusa di concorso esterno all’associazione per delinquere, anche l’avvocato del gruppo, Elisabetta Pietracci, 39 anni, nata a Rovigo, ma residente ad Ascoli Piceno, che è stata posta ai domiciliari. Per mettersi in contatto con i vertici del clan la donna utilizzava una sim telefonica ‘pulita’, che le sarebbe stata fornita dallo ‘zio’ Giorgio Speciale, anch’egli arrestato stamani. Dalle intercettazioni telefoniche emerge che la Pietracci è stata ospite dallo stesso Speciale, originario di Nicosia (Enna) ma residente a San Donato Milanese. In quell’occasione il legale avrebbe suggerito ad alcuni degli indagati di spicco di interrompere i contatti con coloro che avrebbero potuto renderli “rintracciabili”. Nel corso delle indagini sarebbe emersa la solerzia dell’avvocato nell’informare gli indagati degli atti di indagini delle varie procure della Repubblica impegnate nelle attività processuali pendenti, concordando strategie e condotte da seguire per evitare guai giudiziari.

Gli altri arrestati sono Mario Marino, 38 anni; Giuseppe Agatino Cavallaro, 37; Rosario Battaglia, 26; Antonio Vallarelli, 29; Antonio Giovanni Caruso, 22; Alessandro Malerba, 33; Maria Rosa Tasco, 35; Sebastiano Tasco, 36; Sebastiano Tripolone, 30; Orazio Carbonaro, 38; Alessio Viscuso, 21; Cristian Provenzano, 20; Daniel Clemente, 23; Salvatore Melia, 23; Christian Giuseppe Grillo, 21 anni, tutti di Catania; Giorgio Speciale, 64, di Nicosia (En), ma residente a San Donato Milanese; Fabio Gentile e Invenzio Soriano, rispettivamente di 35 anni e 46 anni, entrambi residenti ad Abbiategrasso; Domenico Ascone, 31, di Taurianova (Rc); Giuseppe Pulvirenti, 33 catanese; Anna Elisabetta Sampieri, 44, nata a Catania, ma residente a Roma, alla quale sono stati concessi i domiciliari.

Il gruppo si muoveva a bordo di un’ambulanza della fantomatica “S’Agata soccorso”, a bordo della quale da Catania raggiungeva il Norditalia, per mettere a segno i colpi. Le indagini sfociate nell’operazione “Travelling riders” sono durate oltre sei mesi. Un pool di investigatori della Mobile di Enna e del commissariato di Piazza Armerina, coordinato dai magistrati della Procura di Enna, ha fatto luce sull’attività criminale dell’organizzazione, attraverso attività intercettazioni, acquisizione dei tabulati telefonici, visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, perquisizioni e sequestri. Gli inquirenti, che hanno eseguito 22 ordini di custodia cautelare su 25, hanno accertato che la banda aveva ramificazioni in tutta Italia. Dalle utenze telefoniche dei cellulari la polizia è riuscita a individuare gli autori, nonostante il continuo ricambio di schede telefoniche. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato anche mezzo chilo circa di marijuana.

redazione@approdonews.it