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“Realizziamo una rete di social housing per sostenere il dopo di noi”

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Ci può essere una strategia comune che sia in grado di rispondere ai bisogni deiterritori, in particolar modo alle necessità che interessano i diversamente abili, e costruire progetti d’insieme che uniscano realtà simili in grado di concorrere al bando social housing della Regione Calabria? Se questa strada è possibile la Provincia di Cosenza vuole costruirla insieme ai rappresentanti dei territori, dei consorzi tra comuni, delle associazioni che operano in ambito assistenziale, per realizzare una grande strategia d’insieme che dia risposte concrete sul Dopo di noi e porti a casa il miglior risultato possibile sfruttando il plafond dei finanziamenti messi a disposizione dalla misura del Por 2014 – 2020.

Per questo stamattina il presidente della Provincia, Franco Iacucci, insieme al consigliere
provinciale con delega ai servizi sociali, Vincenzo Tamburi, hanno incontrato i delegati
dei comuni capo ambito insieme a Maria Annunziata Longo responsabile del bando, Giuseppe
Iritano, dirigente del settore II, Franco Madeo, dirigente della Provincia di Cosenza
sulle politiche sociali. La strategia è quella di sondare, con chi opera nei comuni,
per macro aree provinciali, la possibilità di riqualificare, in maniera funzionale
a progetti dedicate alle politiche sociali a sostegno della disabilità, immobili
inutilizzati e/o l’ampliamento, la riqualificazione e l’adeguamento agli standard
di settore di strutture già adibite o da adibire a centri diurni per persone con
limitata autonomia o a centri per il Dopo di Noi. Accanto a questo anche mettere
innescare il meccanismo virtuoso di censire il patrimonio pubblico che sia potenzialmente
candidabile ad idee di questo genere e che abbiano la visione collettiva coinvolgendo
più municipalità sullo stesso tema. La volontà è quella di «ragionare su macro
sistemi – ha dichiarato Tamburi – e innescare quel modus operandi che deve vederci
insieme, fuori dagli schemi campanilistici, per rispondere alle esigenze delle persone
più fragili, E’ attorno a loro, in maniera collettiva, che dobbiamo lavorare in
sinergia per dare vita a strutture capaci di mettere in campo progetti seri, duraturi
nel tempo e che ci facciano aprire una prospettiva di speranza sui grandi temi del
bisogno sociale di questo territorio».

«Si potrà riqualificare centri diurni e strutture per il dopo di noi, di incrementare
la disponibilità di alloggi sociali ed eliminare le barriere architettoniche negli
edifici residenziali pubblici. E lo potremo fare – aggiunge il consigliere provinciale
delegato – stando insieme, ragionando per territori omogenei, per bisogni condivisi,
rafforzando il concetto dell’unità attorno alle risposte più profonde da dare ai
nostri cittadini più fragili».

«Non si può fare inclusione sociale senza edifici sicuri e funzionali – ha dichiarato
l’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno presentando il pre bando – ed
a questo pensiero mi associo – ha rilanciato Tamburi – rilanciando la necessità
di costruire una filiera istituzionale che sappia dar vita ad una cabina di regia
per costruire una proposta progettuale che ci porti ad essere il fiore all’occhiello
della programmazione di social housing in questa regione».