Riforma elettorale regionale, Cusumano: “Legittime alcune proposte di Scopelliti”
Feb 21, 2011 - redazione
Presidente Commissione Pari Opportunità: “La lista bloccata si traduce in un potere di nomina dei partiti politici che comprime il diritto di elettorato attivo e passivo, ma bisogna riconoscere che le continue emergenze accumulate negli anni dalla nostra Calabria sono imputabili in gran misura allincapacità ed alla negligenza della classe dirigente che ci ha governati”
Riforma elettorale regionale, Cusumano: “Legittime alcune proposte di Scopelliti”
Presidente Commissione Pari Opportunità: “La lista bloccata si traduce in un potere di nomina dei partiti politici che comprime il diritto di elettorato attivo e passivo, ma bisogna riconoscere che le continue emergenze accumulate negli anni dalla nostra Calabria sono imputabili in gran misura allincapacità ed alla negligenza della classe dirigente che ci ha governati”
Dopo le dichiarazioni del Presidente Scopelliti, tanti i commenti sulla sua dichiarazione di voler riformare la legge elettorale regionale individuando nella lista bloccata un valido rimedio contro le infiltrazioni mafiose nel mondo politico. In tanti, dicevo, sono intervenuti e, come saprete, pochi si sono detti daccordo con il presidente. Ho riflettuto molto, in questi giorni, sulle dichiarazioni rilasciate e, con grandissima onestà intellettuale, devo dire che qualcuna lho trovata legittima. E quanto afferma la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Giovanna Cusumano che aggiunge: E indubbio, infatti, che la lista bloccata si traduce in un potere di nomina dei partiti politici che comprime il diritto di elettorato attivo e passivo. E innegabile, però, se vogliamo spogliarci dal velo dellipocrisia che facilmente avvolge il potere politico, che bisogna riconoscere che i gravi ritardi e le continue emergenze accumulate negli anni dalla nostra Calabria siano imputabili in gran misura allincapacità ed alla negligenza della classe dirigente che ci ha governati. Non basta, infatti- rilancia la Cusumano- puntare il dito sulla scarsa attenzione che, secondo alcuni, la nostra regione ha ricevuto da parte dei vari governi nazionali. Abbiamo, infatti, il dovere di individuare le nostre precise responsabilità e, pertanto, non possiamo, da cittadini onesti, non far salire sul banco degli imputati buona parte della classe politica calabrese che negli anni si è succeduta. Peraltro, sappiamo tutti molto bene che il rapporto con il mondo della politica è fondamentale per le organizzazioni mafiose. Giovanna Cusumano sottolinea come la storia della politica regionale calabrese, anche recente, abbia portato alla luce diverse circostanze nelle quali il rapporto fra il politico ed il mafioso si è sostanziato in uno scambio tra consenso da una parte (voti) e possibilità di fare affari impunemente dall’altra (ben 38 comuni calabresi sono sciolti per sospetto di infiltrazione mafiosa!). Se la lista bloccata, dunque, per un paio di legislature, potrà servire a contrastare la contaminazione mafiosa e potrà servire ad individuare una classe politica improntata al pieno rispetto delle regole di legalità, ben venga. Contemperando le diverse esigenze, personalmente trovo prioritaria la selezione di una classe politica onesta e libera da condizionamenti mafiosi e clientelari e ritengo importante che il Presidente Scopelliti abbia acceso i riflettori sulla necessità di riformare la nostra legge elettorale. Per la presidente della Commissione PO, un intervento normativo su questultima, infatti, appare urgente e necessario anche al fine di individuare criteri, oramai improcrastinabili, che consentano la realizzazione di una democrazia paritaria in attuazione al principio di eguaglianza sostanziale previsto dallart.3 della nostra Costituzione e del principio delle pari opportunità nellaccesso delle cariche elettive di cui allart. 51 della carta costituzionale. La Cusumano rilancia chiedendo nella formazione della lista, lintroduzione dellobbligo di successione alternato per sesso, la qual cosa garantirebbe la parità nelle candidature e tendenzialmente nei risultati. Insomma si richiede legittimamente una legge elettorale che consenta di realizzare concretamente una eguaglianza di opportunità che non altererebbe la composizione delle rappresentanze consiliari, ma renderebbe maggiormente possibile il riequilibrio. Vorrei, pertanto, aprire un serio e sereno dibattito- aggiunge- rivolgendomi sopratutto a coloro che hanno apostrofato lidea di una lista bloccata come un attacco alle regole della democrazia per chiedere se davvero non pensino che la vergognosa sottorappresentanza di donne in politica non si traduca in unalterazione dei basilari principi di democrazia. Conclude così: Mi auguro sia arrivato il momento di riconoscere come grave violazione del principio antidiscriminatorio, quella politica di ogni orientamento che resta arroccata su posizioni di retroguardia sul tema della parità di genere.
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