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Rigassificatore: una “catastrofe annunciata”

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Dibattito organizzato dal circolo SEL di Taurianova

di DOMENICO FAZZARI

ALL’INTERNO DELLA NEWS VIDEOINTERVISTA A LAURA CIRELLA

Rigassificatore: una “catastrofe annunciata”

Dibattito organizzato dal circolo SEL di Taurianova

 

di Domenico Fazzari

 

 

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Il circolo SEL di Taurianova ha organizzato un incontro a Taurianova presso l’aula Auser dello stesso comune tenutosi per parlare della piaga che sta per colpire il nostro territorio. Questa piaga sia chiama Rigassificatore. Tale opera dovrebbe sorgere a San Ferdinando coinvolgendo altri due comuni, quello di Gioia Tauro e quello di Rosarno.

Il rigassificatore è un impianto che permette di riportare il prodotto dallo stato liquido a quello gassoso, in questo caso si parla di gas metano.

Questo incontro, che ha visto come relatrice Laura Cirella (SEL), è servito soprattutto per illustrare le gravi problematiche che la realizzazione di quest’opera può comportare per il nostro territorio.

Tra i presenti che hanno preso parte al dibattito vi è l’urbanista Giuseppe Romeo, che ha messo in evidenza i fattori che, in fase di approvazione del Piano di Impatto Ambientale non sono stati tenuti in considerazione: “in queste situazioni occorre tener conto di tutte le soluzioni alternative, anche di quella “0”, cioè il non fare nulla – continua l’urbanista – Non è stato messo in conto nemmeno il rischio sismico”.

E bene, come ha fatto notare Romeo, la nostra terra è collocata in una zona ad altissimo livello di sismicità. Il Rigassificatore come sappiamo dovrebbe contenere del gas metano che, in caso di forte scossa, potrebbe fuoriuscire causando danni irreparabili sia per l’ambiente che per le popolazione stanziata sul territorio, in quanto la fuoriuscita creerebbe una nube esplosiva capace di avere una potenza pari a 55 bombe atomiche.

Ma lo sconcerto più grande si ha avuto, come sottolineato sia dal Sindaco di San Ferdinando, Domenico Modafferi, e Peppe Parrone di SEL Taurianova, nell’apprendere il silenzio delle Istituzioni calabresi. Lo stesso sindaco di San Ferdinando ha fatto notare come il decreto, firmato sia da Monti che dagli altri tre ministri competenti, sia già stato notificato ai comuni interessati. Per Modafferi l’unica via rimasta, per scongiurare la piaga, è “il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale”.

Emblematico è risultato l’intervento di Alfonso Celeste (Ragazzi di San Ferdinando in Movimento), che ha sottolineato come da sei anni solo ora si è riusciti a far parlare di questo grave problema che attanaglia tutta la piana di Gioia Tauro: “Da 6 anni cerchiamo di far propaganda. C’è stato troppo silenzio sulla questione, forse oggi è troppo tardi per poter far qualcosa”.

Ormai siamo ai titoli di coda di questa vicenda preoccupante. Le amministrazioni comunali Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando, direttamente interessati alla vicenda, stanno preparando un incontro per cercare una soluzione al problema. Intanto Giuliano Boeti (Cgil) , anch’egli intervenuto nel dibattito, ha proclamato per il 17 Aprile uno sciopero generale che coinvolgerà tutta la piana di Gioia Tauro, prevedendone un altro a Maggio a Villa San Giovanni. Il dibattito si è concluso con l’intervento del sindaco di Laureana di Borrello, Domenico Ceravolo, che come tutti ha sottolineato la pericolosità dell’opera.

Sicuramente il tema toccato ci deve far riflettere, soprattutto ci dovrebbe invogliare ad agire per difendere la nostra terra! Noi siamo gli abitanti della Calabria, noi siamo coloro che dovranno subire i pericoli e i possibili disastri dell’opera, noi siamo quelli che possiamo, anzi dobbiamo, dire no!

redazione@approdonews.it