Ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Romeo, Mammoliti, Lo Schiavo e Tucci: «Ridurre al minimo i disagi per l’utenza»


«Individuare soluzioni logistiche, all’interno del perimetro della città di Vibo Valentia, in grado di garantire i migliori collegamenti possibili con il resto del territorio provinciale e di ridurre al minimo i disagi che deriveranno dai lavori di ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino».
È quanto chiedono il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo, i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo e il deputato Riccardo Tucci, esprimendo, al contempo, «seria preoccupazione per le difficoltà che, inevitabilmente, i lavori di ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino determineranno se non governati con un’appropriata oculatezza. C’è bisogno, a nostro avviso – spiegano i firmatari della nota -, di un vero e proprio piano operativo, logistico-organizzativo per ridurre disagi e continuare a garantire le cure in piena sicurezza. Abbiamo provveduto a comunicare, per le vie brevi, al signor Prefetto e alla Terna commissariale dell’Asp, di voler essere coinvolti in decisioni che risultano molto delicate e richiedono grande responsabilità da parte di tutti gli attori competenti, coinvolgendo, naturalmente, quanti rivestono incarichi istituzionali e di governo. Per tale ragione, consideriamo necessaria un’apposita campagna informativa alla popolazione per attutire il più possibile i disservizi che molto probabilmente si creeranno. In tale direzione, nel dichiarare la nostra disponibilità ad ogni utile e proficua collaborazione nel governo di questi decisivi passaggi, auspichiamo soluzioni utili a realizzare, nel minor tempo possibile, i previsti lavori. Per come riferito dai commissari, i maggiori disagi si dovrebbero concentrare in un periodo temporale di tre mesi nel corso dei quali, a nostro avviso, è necessario, come detto, individuare soluzioni logistiche in sicurezza nel perimetro della città al fine di garantire anche i migliori collegamenti possibili con l’intero territorio provinciale. I servizi ospedalieri restino dunque a Vibo Valentia, ogni altra soluzione costituirebbe una seria compromissione del diritto di accesso alle cure per una vasta utenza».