Rosarno, il “Piano di sviluppo rurale” al centro dell’incontro della Coldiretti
Feb 19, 2011 - redazione
Molinaro: “Non avremo contributi a pioggia e quindi la sostenibilità finanziaria dellinvestimento deve essere una priorità e deve essere misurata tecnicamente”
Rosarno, il “Piano di sviluppo rurale” al centro dell’incontro della Coldiretti
Molinaro: “Non avremo contributi a pioggia e quindi la sostenibilità finanziaria dellinvestimento deve essere una priorità e deve essere misurata tecnicamente”
La Coldiretti Calabria, ha tenuto a Rosarno nellAuditorium Comunale lincontro territoriale che a messo a fuoco il Piano di Sviluppo Rurale 2007-13 in stretto rapporto con il progetto economico della Filiera Agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori. Siamo ormai in una fase decisiva del PSR ha sottolineato Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria ed è necessario che il settore agricolo e agroalimentare sappia fare tesoro di questa opportunità”. Davanti ad una folta platea di imprenditori e di molti rappresentanti delle Istituzioni locali, da parte del gruppo dirigente della Coldiretti, è stato ampiamente spiegato la strategia della Coldiretti che ha ampliato le finalità dei nuovi bandi riferiti alle misure 121 e 123 del PSR rendendole più coerenti al Progetto della Filiera Agricola Tutta Italiana firmata dagli Agricoltori. Lobiettivo è quello di investire per incrementare il valore aggiunto delle produzioni agricole e promuovere la filiera corta, attraverso il sostegno alle attività di trasformazione e commercializzazione realizzabili a livello aziendale. Al tavolo dei relatori il responsabile economico di Coldiretti Calabria Giovanni Cipolla ha ampiamente illustrato il PSR in tutti gli aspetti tecnici, ha fornito il suo contributo anche il Presidente dellOrdine degli Agronomi regionale Stefano Poeta. Molto interessante e qualificato, è stato il dibattito che ne è scaturito, durante il quale diversi imprenditori, hanno chiesto chiarimenti e approfondimenti: una testimonianza quindi di una agricoltura nella piana di Gioia Tauro che sicuramente vuole cambiare pelle. Nel ripercorrere le fasi che hanno portato ai nuovi bandi è stato rlevato che, davanti però ad una sostanziale paralisi del procedimento dovuto alle domande riferite alle misure 121 e 123 con i bandi del 2008 e 2009, occorreva revocare i bandi e trasferire di conseguente questa nuova e moderna impostazione con lindizione di nuovi bandi. Si delinea un contesto senza dubbio favorevole alle imprese che vogliono fareed in questo territorio è necessario essere allaltezza della situazione. I nuovi bandi, danno priorità agli Imprenditori Agricoli Professionali; eliminano delle discrezionalità nellassegnazione dei punteggi sullindicatore di coerenza di filiera; riducono il tetto massimo di spesa ammissibile del progetto; premiano la qualità del progetto (sostenibilità dellinvestimento) e contengono lapprovazione di progetti che non si realizzano. Ultimo ma non meno importante è la riduzione dei tempi di gestione delle fasi post presentazione delle domande di aiuto fino al rilascio del decreto di finanziamento. “Adesso sta a noi imprenditori commenta Molinaro è necessario infatti innovare lapproccio di finanziamento per questo ci sentiamo di raccomandare e di ricordarci che presentiamo un progetto di investimento e non una domanda di contributo e quindi è necessario progettare e proporre un finanziamento che realmente serve per migliorare il reddito dellimpresa. Non avremo contributi a pioggia e quindi la sostenibilità finanziaria dellinvestimento deve essere una priorità e deve essere misurata tecnicamente, confermandola con la certezza della disponibilità delle risorse proprie o ricorrendo al credito bancario. Investire è una operazione che serve ad accrescere la redditività dellimpresa e quindi devono guidarci la valorizzazione del prodotto per non correre il rischio di indebitarsi. Un aspetto che preme sottolineare, in caso di partecipazione alla misura 123 (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali) è dato dalla sottoscrizione di un contratto di vendita o di conferimento che garantisca un prezzo minimo remunerativo e ridistribuisca una parte degli utili”.
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