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Salvatore Guadalupo completa i suoi studi sulla Gioconda

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Ecco le sue verità sulla vita di Monna Lisa

Salvatore Guadalupo completa i suoi studi sulla Gioconda

Ecco le sue verità sulla vita di Monna Lisa

 

 

Perché ho messo in discussione le teorie della scrittrice Carla Glori a riguardo del ponte alla spalle della Gioconda? Il pittore Lorrein e Thomas Cole con i loro disegni danno un indirizzo preciso del luogo, identificando il fiume Aniene e la vista che offre l’acropoli di vesta con le cascatelle, nella villa gregoriana di Tivoli. Altre copie della Gioconda disegnate da Melzi e Salai o da ragazzi di bottega del maestro ci mostrano ai fianchi di Lisa delle colonne dell’acropoli, cosa che il maestro Leonardo non disegnò nel suo ritratto. Seguendo l’itinerario compiuto dal maestro Leonardo, l’8 ottobre del 1514 egli giunse a Tivoli ospite e novizio della confraternita di S. Giovanni Fiorentino. Il tempio delle vestali, secondo la testimonianza di Onofrio Panvinio, ancora conservato nel 1549 e successivamente forse caduto in rovina. Ma quando?

Il pittore Gaspar Van Wittel disegna lo stesso luogo del tempio nel 1680-1736, intitolando il quadro “veduta di Tivoli con il tempio di Vesta”. Lo stesso Lorrein disegna lo stesso paesaggio integro . Thomas Cole da parte sua disegna nel 1832 l’Aniene in secca e un ponte distrutto, titolandolo “Il mattino di Tivoli”. Quindi in questa data era già avvenuta l’inondazione. Dunque è idonea la testimonianza dello storico Francesco Bulgarini che riporta notizie di una tremenda alluvione avvenuta il 16-17 novembre 1826. L’8 dicembre dello stesso anno le acque dell’Aniene sboccarono dalla parte opposta della città in Veste. Si deduce quindi un’attuale visione rovesciata del paesaggio disegnato alle spalle di Lisa.

Alcune disegni raffiguranti il tempio di Vesta (Carro dei contadini sotto il tempio di vesta, di Carl Haag del 1854) ne mostra le rovine di detto monumento, mentre la fontana detta del Tritone viene disegnata da Thomas Cole con un’allegorica cascata, titolata “Coppa del Titano”. Insistere su Thomas Cole ricollegandolo a Monna Lisa è altamente intrigante, sol solo che il codice di Leonardo, detto Hammer, il cui attuale proprietario è Bill Gates, appartenne a Cole. Lo stesso pittore s’immedesima nei suoi quadri in quattro versioni della sua vita: infanzia, giovinezza, virilità, vecchiaia.

quadri cool

La stessa monna Lisa verrà disegnata in quattro versioni.

monna lisa_giovane_e_vecchia

Sopra: INFANZIA e VECCHIAIA

monna lisa_giovane

Sopra: giovinezza

monna lisa_senilit

Sopra: senilità

 

Dunque il documento o codice Hammer ci viene svelato da Thomas Cole e ci pone dei seri dubbi che a seguito andremo a specificare.

Quanto di più falso ci sia scritto in internet, riceve conferma da parte dei ricercatori.

Vorrei analizzare a tal proposito la cronologia di Lisa Gherardini, meglio conosciuta come: Gioconda o Monna Lisa e correggere alcune errate informazioni.

Ecco quanto riportato generalmente:

– Lisa nasce il 15 Giugno 1479.

– Si sposa con Giocondo il 5 Marzo 1495

– Ritratta da Leonardo nel 1503.

– S’ammala e muore il 15 Luglio 1542 (alcuni ricercatori scrivono 1551).

– Il marito Giocondo nasce nel 1465.

– Lisa e Giocondo ebbero cinque figli “Piero, Camilla, Andrea, Giocondo e Marietta, di cui quattro tra il 1496 e il 1507. Lisa allevò anche “Bartolomeo figlio di Francesco del Giocondo e della sua prima moglie il bambino, aveva un anno quando la madre morì.

– La figlia Camilla: si dice che morì nel 1499 all’età di 18 anni quindi si presume che nacque nel 1481.

Si scrive che presumibilmente

– Lisa rimase incinta ad opera del Papa Leone X .

– Il papa Leone X nato a Firenze l’11 dicembre 1475, morto a Roma il 1° dicembre 1521.

– Il testamento di Francesco del Giocondo fu redatto dal notaio ser Pier da Vinci (padre di Leonardo da Vinci)

– Pier da Vinci: nato il 1427 e morto il 1504. Detto testamento datato 1537 in cui Francesco del Giocondo morto di peste nel 1539 ricorda i due figli “Bartolomeo e Marietta (quest’ultima chiamata Ludovica) oltre a parole di stima e fedeltà nei confronti di Lisa, cui le rende la dote.

Note:

– Francesco del Giocondo ebbe tre matrimoni.

– Nel 1491 sposo Camilla Rucellai. Procreando un figlio “Bartolomeo”

– Nel 1493 sposa Tommasa Villani. “Nessun figlio”

Ecco la cronologia corretta:

La figlia Camilla?

Come anticipato dai ricercatori: morì nel 1499 all’età di 18 anni quindi si presume che nacque nel 1481. Forse v’è uno scambio di persona e s’identifica Camilla Rucellai (1°moglie) con Camilla del Giocondo (figlia)

Perché è impossibile che sia figlia di una delle tre mogli che Giocondo sposa oltre il 1491, un errore di data? 1491 o 1481 se cosi fosse Bartolomeo nacque tra il 1481-1483. Ovviamente secondo questa analisi anche la data del secondo matrimonio del Giocondo verrà spostata indietro di un decennio.

Altre notizie lette e ridette:

Camilla “figlia” entra anche lei in convento … ma in contemporanea ebbe degli incontri con uomini?

Diciamo subito che Camilla non era la figlia, ma….

Possiamo semmai dire che se adulterio fu consumato ne fu coinvolta la moglie Camilla Rucellai.

I Rucellai:

Vediamo di fare un po’ di luce, siamo alla ricerca di Camilla , ecco che ne spunta una: Bartolini Camilla Davanzati nata a Firenze il 16/10/1465 sposa filippo Rodolfo Rucellai, all’età di 15 anni ossia nel 1480. (Se correggiamo noi la data del matrimonio di Giocondo spostandola di dieci anni, ecco che la Rucellai e la medesima). L’8 maggio del 1495 Camilla si separò dal marito e prese l’abito domenicano e divenne suora terziaria con il nome di suor Lucia. (Stupisce il fatto che era lo stesso ordine di Marietta e prese il nome di suor Lucia) lo stesso che molti identificano in: la figlia di Lisa Gherardini? (Suor Lucia alias: Camilla Bartolini Davanzati alias: Marietta del Giocondo alias: Camilla Rucellai?), muore il 20/10/1520. Hanno fatto un po’ di confusione!! Un po’??

Si dice che: Camilla Rucellai moglie del Giocondo ebbe un figlio? Che chiamò Bartolomeo, ora andando alla ricerca di un Bartolomeo se ne trova uno ” Bartolomeo Davanzati”. La cronologia storica ci indica la sua morte nel 1495! Che sia omonimo ??? Ma in questo caso faccio un passo indietro anche io, giusto per non contribuire alla confusione.

Camilla Rucellai prima moglie di Giocondo?

Che sia stata confusa con Camilla Davanzati sposata in prime nozze con Rodolfo Rucellai?

La presunta relazione con il papa Leone X

Nel 1503 anno in cui Leonardo ritrae Lisa si dice che: la stessa fosse incinta al momento del ritratto e che il figlio che ella portava in grembo era frutto di una relazione con il papa Leone X, ebbene! Nel 1503 il papa aveva circa 28 anni, ma alla nascita presunta di Camilla nel 1481 ne aveva sei.

Lisa ritratta con vestiti e velo a lutto?

Si dice che Lisa ebbe 5 figli di cui 4 tra il 1496 e il 1507 

Ritenendo la presunta figlia Camilla un errore di trascrizione o scambio di persona, restano 4 figli: Piero Andrea , Giocondo , Marietta, di questi figli, 1 viene citato nel testamento del Giocondo – ossia “Marietta” suora dal 1435. (Alcuni studiosi ritengono che il nome assunto fu suor Lucia)

Il secondo figlio citato è Bartolomeo 

Due sono le ipotesi:

• Piero, Andrea e Giocondo erano già morti.

• Erano inesistenti.

La prima ipotesi: se si prende in considerazione il lutto nel ritratto – nel 1503 tutti morirono o solo uno? Ma si dice che nel frattempo ella era incinta, di chi dei 4?

Seconda ipotesi: l’inesistenza dei tre maschi, uno? due?

Il testamento del Giocondo

Come si è detto il testamento fu redatto dal notaio ser Pier da Vinci (padre di Leonardo da Vinci) Nato il 1427 e morto il 1504. Detto testamento datato 1537 o 1539 in cui Francesco del Giocondo morì di peste.

Le date: che il testamento sia stato scritto prima della morte di ser Pier da Vinci? Ossia prima del 1504?

Riscritto e modificato nel 1437?

Aperto a morte avvenuta del testamentario Giocondo ossia nel 1439?

Risposte probabili

1) Se nell’atto vi è un riferimento di lascito della dote a favore di Lisa, tutte le tre date sono valide.

2) ma se esiste un appunto rivolto ai figli Bartolomeo e Marietta (dicasi suor Ludovica o Lucia) questo indica che tale ultimo pensiero venne scritto in punto di morte (una sorta di ultimo saluto). Quindi la data 1439 riporta un testamento modificato da altro notaio in data prima di morte.

Monna Lisa sepolta nel convento di S. Orsola?

Nel 1567 papa Pio V sottopose le suore dette ammantellate o suore del maglio di S. Domenico di Cafaggio o (alle stalle) a clausura. Come si sa! Nessun estraneo può entrare in un convento di clausura, almeno che non sia una novizia.

Lisa morì prima di questo tempo. Con ogni provabilità fu sepolta, come la storia dice, nel convento. Ma la riesumazione di Lisa può subire un colpo da ko, ossia i due scheletri finora ritrovati possono essere di due suore: Lucrezia e Angiolina, figlie di Pandolfo Pandolfini.

Torniamo alla Gioconda

Quante volte abbiamo osservato il quadro? Constatandone la bellezza, ma… non abbiamo mai sollevato dubbi sull’età del soggetto. Stante a quanto dice la storia Lisa in quel tempo aveva circa 24 anni, osservate bene il quadro e ditemi se ne dimostra 24 o piuttosto 34 anni.

Tre possono essere le domande

1) La donna ritratta non è Lisa Gherardini?

2) Andra cambiata la cronologia?

3) Leonardo volutamente la invecchiò?

Risposta alla prima domanda: si! Senza ombra di dubbio ella rappresenta Lisa e Leonardo ne volle equiparare vicissitudini quotidiane. Dunque una donna che non presenta somiglianza nei tratti somatici, ma reali di vita.

La seconda risposta? Cambiare le date?

1479 anno di nascita di Lisa verrà spostata al 1469 – nel 1484 si sposa e nel 1503 viene ritratta? Tanto per dimostrare la non più giovane età del soggetto?

E se invece di spostare la data di nascita di Lisa, spostassimo la data del ritratto?

Dovremmo appoggiarci su quanto dice il Vasari:

«Apelles pictor. Ita Leonardus Vincius facit in omnibus suis picturis, ut enim caput Lise del Giocondo et Anne matris virginis. Videbimus, quid faciet de aula magni consilii, de qua re convenit iam cum vexillifero. 1503 octobris»

«(Come) il pittore Apelle. Così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti, ad esempio per la testa di Lisa del Giocondo e di Anna, la madre della Vergine. Vedremo cosa ha intenzione di fare per quanto riguarda la grande sala del Consiglio, di cui ha appena siglato un accordo con il Gonfaloniere. Ottobre 1503»

Puntualizziamo l’ultimo scritto: “di cui ha appena” ….. 1503? detta affermazione può pronunciarla solo chi è presente, non certamente una persona che a quel tempo aveva da nascere….

Giorgio Vasari nasce ad Arezzo il 30 luglio 1511 morì a Firenze, 27 giugno 1574.

Quindi il Vasari ebbe letto che in tale data vi fu un accordo

Cosi come vide il tratto di Lisa terminato da Leonardo, al che aggiunse: “fece come il pittore Apelle” ossia la precisione dei tratti (deducendolo ovviamente da tratto terminato) ma in che anno lo vide?

Del resto … egli cita il 1503 non come anno dell’inizio del quadro ma il siglato accordo con il gonfaloniere.

Dunque possiamo liberamente spostare la data d’inizio dell’opera Gioconda a data da definirsi.

Continua il Vasari …. Così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti … (riferimento a S. Anna)

La stessa procedura riguarda il quadro di S. Anna databile 1510-1503 … (idem, quando lo vide?)

Certamente gli anni mostrati nel quadro di Lisa nel 1503 non sono di una donna ventiquattrenne.

Ma una Lisa Gherardini del Giocondo in età avanzata e che la mano sia del maestro da Vinci.

Ultimamente altri quadri della gioconda sono stati trovati che ritraggono Lisa nella medesima posa, che mostra un età inferiore a quella proposta dal maestro ma la mano non è di Leonardo.

In ultima analisi si può ben dire che: Leonardo volle disegnarla in tempi diversi a dimostrare il cambiamento dei tratti somatici con l’avanzare l’età. Tratti di disegno perfetto non corrispondenti ai tratti somatici del soggetto.

E prendendo in esame ciò che asserisce il Vasari “Leonardo portò sempre con se il quadro, per circa un ventennio”, tanto che Lisa mostra 24 anni nei quadri ultimi ritrovati, (copie del Salai, Melzi e o ragazzi di bottega) ci ritroviamo la vera Gioconda del maestro con più di quarant’anni di età.

Altro dubbio? Che il Vasari abbia visto le opere del Salai e le abbia attribuite al maestro?

Continuando: il Vasari nacque nel 1511, quindi dal 1503 aggiungendo i vent’anni siamo al 1523.

Ebbene il Vasari nel 1523 aveva solo 12 anni, poteva mai lui scrivere di Leonardo a quella età.

Il paesaggio dietro le spalle di Lisa

Ritroviamo lo stesso paesaggio nel quadro titolato “Madonna dei fusi” disegnato nel 1513 circa. Certo che il messaggio di Leonardo è chiaro, in quel ventennio la natura invecchiò di meno della persona.

Ma come se non bastasse, egli continua quel paesaggio passando da un quadro all’altro a mò di trittico. Facendo intuire che i due ponti e le rocce facciano parte di uno stesso disegno e che i ponti divengano di collegamento. Lo stesso titolo del quadro ci indica come procedere:

1) Madonna

2)dei

3) fusi

Pertanto: 

1) L’equivalente di Madonna in abbreviativo è Monna

2) Dei, particella pronominale equivalente a (esseri adorati) ovvero Dei

3) Premesso che non esiste alcuna Madonna dei fusi (inteso come attrezzo per filare lana), Leonardo non disegnò mai il fuso ne tanto meno lo fa intuire, pertanto la parola fusi significa: uniti, ossia quadri uniti che sarebbero appunto:

1) Monna Lisa (la parola Lisa viene intesa come usata, consumata).

2) Dei – attribuzione ad un suo stesso quadro, ossia Leda e il cigno (cigno= Zeus= dei)

Un ponte di collegamento che lega i tre quadri,sta appunto nel numero di figli avuti dai tre soggetti. Leda, Monna, Madonna.

ultima cena_particolare

Possiamo notare nel disegno alle spalle degli apostoli tre quadri, essi non sono stati disegnati in prospettiva, difatti la loro linea superiore non in diagonale come la parete a dimostrazione che essi hanno un’altezza e una larghezza differente. Quali siano i quadri? Iniziando dal più piccolo Monna Lisa, Madonna dei fusi, Leda e il cigno. Difatti le misure reali dei tre quadri sono: Gioconda 77×53, Madonna dei fusi: 50×69 e per quanto riguarda Leda (sappiamo che l’originale di Leonardo fu smarrito) quindi abbiamo rilevato le misure delle copie di Francesco Melzi e Cesare da Sesto 30×77,5 e 112×86. Dunque il primo quadro di Lisa Gherardini verrà accostato alla destra della Madonna dei fusi facendone combaciare il ponte di collegamento, (ponte di Tivoli) e facendone combaciare ombre e tratti delle rocce.

Per il terzo Quadro di Leda notiamo che: vi è disegnato un ponte, ma la sua collocazione a trittico risulta difficile in quanto non sappiamo quale sia l’originale idea del disegno di Leonardo, (ricordando che il quadro fu smarrito) tuttavia le dimensioni maggiori si traggono anche dai disegni su cartone fatti dal maestro, oltre che dalle copie di Cesare da Sesto.

Leonardo continua il messaggi o con alcuni anagrammi in “inglese”

The Mona Lisa = si ho l’amante = nome Salai th .. = oh sante mail.

A questo punto il “TH” richiama la nostra attenzione ad un quarto quadro del Salai.

“Vedi figure a seguito” che con il dito indice alzato ci invia all’apostolo nel cenacolo che come lui tiene il dito alzato. Chi sia costui? TOMMASO DETTO DIDIMO”, ossia gemello, di chi? Di Gesù. Mancano così all’appello altri due fratelli (Giacomo e Salomè Alfeo).

Ecco i quattro quadri … ecco i quattro fratelli.

Ovviamente il quarto figlio di Maria è Gesù, da qui la definizione alfa e omega

Ne fa emergere il cognome Alfeo. A e O (risultanze bibliche)

Pronuncia monosillabica fenicia = ALF e O (rammentiamo che l’omega fu introdotta nell’alfabeto greco dai fenici e che s’intende O megas ossia O grande).

Leda

Il terzo quadro che compone il trittico è Leda e il cigno, di cui se ne descrive la leggenda e mitologia e se ne rileva la duplice simbologia voluta da Leonardo.

Leda, regina di Sparta, moglie di Tindaro (Giuseppe Alfeo “il falegname”) ebbe quattro figli di cui due maschi erano gemelli, i Deoscuri: Castore e Pullice nacquero da una relazione avuta con Zeus (in veste di cigno).

Mentre Clitennestra ed Elena erano figlie di Tindaro.

Dei due figli avuti con Zeus, solo uno ebbe poteri divini: “Pulluce simbolicamente Gesù, l’altro Castore, ossia Tommaso”. Nella mitologia greco–romana i due vengono scambiati, così come la paternità, altre volte viene confusa: Elena figlia di Zeus e gemella di Pulluce.

Un fatto solo è certo (anche se è mitologia) erano quattro i figli di Leda ed è ciò che Leonardo intendeva segnalarci.